Concerti e rievocazioni
festeggiano il ritorno
delle campane riparate

Barghe, il momento della rimozione delle campane
Barghe, il momento della rimozione delle campane
Barghe, il momento della rimozione delle campane
Barghe, il momento della rimozione delle campane

Sarà una festa patronale davvero speciale quella che Barghe celebrerà in questo fine settimana: la ricorrenza di San Giorgio porterà in regalo alla comunità il concerto delle antiche campane appena restaurate.

Il momento clou dell’evento religioso sarà infatti rappresentato, alle 16 di domani, da un suggestivo e imperdibile concerto di «bronzi» che si terrà sul sagrato della chiesa (di San Giorgio, appunto); non dal campanile, ma da una struttura montata per l’occasione e manovrata dai suonatori della Federazione campanari bergamaschi: gli esperti si esibiranno utilizzando il «castello» mobile di pezzi Grassmayr del tecnico clarense Luigi Festoni.

Toccherà poi ai suonatori della Federazione bresciana campanari esibirsi domenica alle 9; sempre usando la «macchina» mobile.

Proprio per permettere i due spettacoli, già da domani le 6 ottocentesche inquiline del campanile barghense appena restaurate (cinque erano state realizzate dalla fonderia Innocenzo Maggi di Brescia e una del fonditore Callisto Crespi di Crema) saranno posizionate sul sagrato della parrocchiale per la cerimonia della benedizione. E alle 17, sempre di domani, il parroco Franco Bresciani e monsignor Federico Pellegrini, responsabile dell’ufficio per i Beni culturali della diocesi di Brescia, celebreranno una messa solenne.

DA MARTEDÌ 26, poi, i pezzi verranno ricollocati sul campanile per essere rimontati: l’operazione richiederà un paio di settimane; infine un concerto suonato a corda sancirà la riuscita dell’operazione restauro. Proprio così: a completamento del recupero, le corde permetteranno di apprezzare, a fianco del suono gestito da un sistema di movimento a funzionamento elettrico, la bellezza del «tocco» manuale; quello che ha occupato la scena per molti secoli prima che la tecnologia facesse quasi scomparire l’arte campanaria. Il passo successivo? «Speriamo che si formi qui un gruppo di appassionati che, interessati a questa tecnica, suonino non solo dalla torre campanaria di Barghe, ma anche da quelle dell’intera Valsabbia». M.PAS.

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