Fuori pericolo la 31enne precipitata dal cavalcavia

di M.PAS.

La tristezza e il dolore per un gesto drammatico restano, ma almeno a Sabbio Chiese si percepisce sollievo per le condizioni della donna di 31 anni che giovedì sera si è lasciata cadere dal cavalcavia che sovrasta la provinciale 79 Lumezzane-Sabbio Chiese. Nella notte tra giovedì e ieri la giovane è stata raggiunta al «Niguarda» di Milano da alcuni parenti, e ora attende un possibile intervento chirurgico per ridurre le fratture riportate a un braccio, che si è spezzato nella caduta, e al bacino, fratturato a sua volta a causa dell’urto sull’asfalto. Dopo l’intervento dei medici le condizioni della suicida mancata, che non è mai stata in pericolo di vita, hanno iniziato a migliorare, mandando in archivio i lunghi minuti in cui si era temuto il peggio. Naturalmente alle spalle della caduta dal cavalcavia c’è una condizione psicologica molto difficile, ed è questo il problema peggiore. Dopo un litigio con il fidanzato sabbiense, la donna ha deciso di sedersi gambe a penzoloni sul parapetto del cavalcavia per poi buttarsi. Una mossa sproporzionata per usare un eufemismo, segno appunto di una condizione di profonda fragilità che, curate le fratture, dovrà essere l’oggetto dell’approccio assistenziale più importante. •

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