Il «Parco delle Fucine» promosso con lode

di Massimo Pasinetti
Suggestivi passaggi all’interno della stretta di Luina
Suggestivi passaggi all’interno della stretta di Luina
Suggestivi passaggi all’interno della stretta di Luina
Suggestivi passaggi all’interno della stretta di Luina

Un salto di qualità che da un lato è il giusto premio per il lavoro svolto in questi anni, e dall’altro sa di riconoscimento definitivo a livello istituzionale del valore dell’area protetta. A Casto il Parco delle Fucine diventa «parco regionale certificato». A testimonianza degli alti livelli di sicurezza e di qualità raggiunti.

UNA BUONA NOTIZIA che arriva proprio mentre sta per iniziare la stagione 2016, per la quale si spera di superare le 100mila presenze dopo aver toccato le 70mila nel 2015. Numeri nemmeno pensabili fino a qualche anno fa.

Raggiunti grazie al lavoro e all’impegno del Gruppo Ferrate guidato da Santo Piccinelli, ente gestore che opera con il sostegno del Comune, proprietario del parco, degli alpini e dei volontari.

Tra le novità di quest’anno c’è quella dell’apertura anche durante i giorni feriali e non più solo nei fine settimana. E poi il parco per i bambini da 4 a 10 anni, con percorsi attrezzati e zip-line dove i piccoli possono divertirsi in tutta sicurezza con un istruttore. Oggi, dopo le 4 realizzate negli ultimi mesi, le vie attrezzate sono diventate 19, tutte abbastanza impegnative, con tempi di percorrenza di circa 4 ore, che fiancheggiano la strada per Alone in zona Corna Zana. Tratti indipendenti e allineati, lunghi 2 chilometri e con un dislivello di quasi 700 metri. Al termine di ogni tratto si può rientrare alla base o proseguire. Da attraversare ci sono anche due ponti tibetani e la suggestiva stretta di Luina, un canyon lungo 380 metri, largo tra uno e due metri e profondo 35.

E CHI AMA i percorsi storici può visitare il vecchio distretto industriale, che conta sei fucine, un forno fusorio, un mulino e una calchera.

Sul percorso ci sono anche tre palestre di arrampicata di varia difficoltà. Ci sono poi otto teleferiche zip-line che sorvolano i laghetti del torrente Regazzina (che arriva dal rifugio alpino Paradiso) anche a 70 chilometri orari per 360 metri a un’altezza di 80 dal suolo. Il tutto in sicurezza. Il circuito escursionistico consente la visita di suggestivi siti naturali quali la cascata del Pisot, il «Pos de l’Acqà» e il «Pisarì del Cociarì». E a breve saranno pronti i tracciati ciclistici ad anello lunghi circa 35 chilometri e in collegamento con altri itinerari. Infine, adibito a bar-ristorante e a centro di ricezione giovanile, dal 2015 funziona come punto ristoro la «Cà de le Stréè». A far funzionare tutto questo circa 80 volontari, la metà dei quali sono ragazzi di Casto dai 18 ai 21 anni che d’estate ricevono un compenso per il loro lavoro.

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