In corteo per «liberare» il centro di accoglienza

Il corteo di protesta ieri mattina per le strade di Nuvolera
Il corteo di protesta ieri mattina per le strade di Nuvolera
Il corteo di protesta ieri mattina per le strade di Nuvolera
Il corteo di protesta ieri mattina per le strade di Nuvolera

«Libertà di movimento e accoglienza subito! Basta confinamento ed esclusioni!».

A chiederlo a gran voce, ieri mattina a Nuvolera, gli attivisti di Diritti per Tutti, del centro sociale Magazzino 47 e del Collettivo Gardesano Autonomo, che da piazza Generale Soldo hanno raggiunto il Cas di via Scaiola gestito dalla cooperativa Olinda di Medole. I manifestanti hanno inizialmente spiegato le motivazioni della protesta, sollevata da un’inchiesta del portale Melting Pot e, poi, da un servizio di Striscia la Notizia mandato in onda il 13 febbraio; secondo i quali le 34 richiedenti asilo ospiti del Cas sarebbero state, in alcuni periodi, «rinchiuse» all’interno della struttura, definita da loro «inadeguata» per quanto riguarda gli spazi e le condizioni igieniche. È stato fin da subito sottolineato come la manifestazione (che si svolta in modo pacifico) non fosse in alcun modo rivolta alla comunità e ai cittadini di Nuvolera, bensì alla coop Olinda, la quale pare abbia negato alle associazioni l’accesso alla struttura e l’incontro da loro richiesto.

I manifestanti, muniti di striscioni e di materiale informativo da distribuire, si sono recati comunque all’esterno della casa di accoglienza per esprimere la loro solidarietà con le ospiti, alcune delle quali sono uscite per incontrarli. Oltre alla presunta «reclusione» e alle «carenze nelle condizioni igienico-sanitarie», gli attivisti hanno denunciato la scarsa assistenza verso le madri con neonati ospiti e alcune mancanze «nell’effettiva erogazione dei servizi di supporto legale, psicologico e formativo».G.MAF.

Suggerimenti