Inciviltà e schiamazzi notturni:
la «movida» finisce alla sbarra

di Alessandro Gatta
I bar, i locali e le rivendite del centro sotto la lente del Comune
I bar, i locali e le rivendite del centro sotto la lente del Comune
I bar, i locali e le rivendite del centro sotto la lente del Comune
I bar, i locali e le rivendite del centro sotto la lente del Comune

Bottiglie di birra (vuote) sotto i portici, carte e cartacce per terra, i cartoni della pizza (unti) sul ciglio della strada. E poi rumori e schiamazzi, i vicoli del centro spesso utilizzati come una latrina a cielo aperto. Questo il quadro poco edificante descritto dal sindaco Emanuele Vezzola: in municipio, e solo negli ultimi mesi, sarebbero arrivate decine di segnalazioni, pure qualche esposto, mentre tra i residenti del centro qualcuno avrebbe addirittura proposto una raccolta di firme.

«PROBLEMI REALI, non immaginari», ha spiegato ancora il sindaco, annunciando un «giro di vite» per risolvere la questione. Intanto si comincia da qui, dalla modifica del regolamento di Polizia Urbana, intervenendo sugli articoli che in particolare determinano gli orari di apertura e chiusura dei locali, la vendita di bevande (soprattutto alcoliche), il decoro degli edifici, gli arredi. «Sono problemi legati al disturbo della quiete pubblica - continua Vezzola - al disagio di vedere persone che sporcano fino a notte fonda, non sanno dove andare quando hanno bisogno dei servizi igienici, con conseguenze che potete ben immaginare per i vicoli del centro. Con la modifica del regolamento vogliamo così creare i presupposti per regolare, a fronte di eventuali necessità, gli orari degli esercizi pubblici, per evitare o almeno contenere il disturbo alla tranquillità dei residenti».

Nel dettaglio, il nuovo regolamento prevede che il sindaco, «al fine di tutelare interessi rilevanti quali l’ordine pubblico, la sicurezza e la quiete», possa imporre «fasce orarie, anche diversificate sul territorio, di chiusura dei pubblici esercizi». Legato soprattutto a motivi di «igiene e pulizia del suolo» è il divieto di vendere bevande d’asporto, alcoliche e non, in contenitori di vetro, carta, plastica o metallo, dalle 20.30 alle 7. In sintesi: si può consumare solo all’interno del locale.

Sanzioni previste: dai 150 ai 1000 euro. Stop anche agli schiamazzi: si prevede infatti «il ricorso temporaneo a speciali forme di contenimento dei rumori, inclusa la chiusura parziale dell’attività». Il regolamento entra poi nel merito della «salvaguardia del decoro», con l’obbligo di mantenere le facciate «in buono stato di conservazione».

LE POLEMICHE. Per Silvio Lauro di Gavardo in Movimento il regolamento sarebbe ispirato «a una logica repressiva e non educativa». «Siamo favorevoli al ragionamento sul decoro - spiega invece Ombretta Scalmana di Gavardo Rinasce - ma per coerenza andrebbe aggiornato anche il regolamento edilizio. Così che anche il Comune possa rispettare le regole, almeno quando si parla di piantumazioni: viale Ferretti è senza alberi da un anno. E in piazza Aldo Moro la pianta nello spartitraffico è secca da mesi».

Suggerimenti