La maggioranza non esiste più Giunta e Consiglio al capolinea

di Alessandro Gatta
Venerdì l’inizio ufficiale del commissariamento per Gavardo
Venerdì l’inizio ufficiale del commissariamento per Gavardo
Venerdì l’inizio ufficiale del commissariamento per Gavardo
Venerdì l’inizio ufficiale del commissariamento per Gavardo

Cinque a cinque, pari e patta: con le dimissioni di Michele Vezzola protocollate venerdì, il Consiglio comunale di Gavardo non ha più una maggioranza. Nel senso che cinque sono i consiglieri di «Voglia di futuro» e cinque sono quelli delle opposizioni: il consiglio avrebbe ancora il numero legale per continuare, ma non avrebbe più la forza per approvare nulla (nemmeno le eventuali surroghe). Destino ormai segnato: anche se il primo cittadino Emanuele Vezzola decidesse di ritirare le sue dimissioni entro i termini di legge, vale a dire venerdì, il Comune andrebbe comunque incontro all’inevitabile commissariamento. Un triste epilogo: «Dimissioni annunciate, come da copione. Era tutto organizzato, lo sapevamo già – commenta amaro il vicesindaco Sergio Bertoloni - Vezzola adesso può anche ritirarle, ma non importa più. Venerdì l’argomento è chiuso, c’è chi aspettava Godot e noi invece aspettiamo il commissario, o i commissari perché ci dicono che potrebbero essere due». LA SITUAZIONE. A seguito delle voci sull’eventuale ritiro delle dimissioni di Vezzola, e nelle mezzo della bagarre sulla casa di riposo, in rapida sequenza si sono dimessi sei consiglieri di maggioranza. Prima Anna Papotti, poi lo stesso giorno Francesca Orlini (che era anche assessore) e Maria Josè Mora (assessore in Comunità Montana), quindi Fulvio Zambelli e Daniela Zucchini. Venerdì sono infine arrivate quelle di Michele Vezzola. E mentre si aspetta il commissario, si attende anche una sonora resa dei conti nella maggioranza. «Sto preparando un documento che manderò a tutti i consiglieri, quelli dimessi e quelli no, ai nostri sostenitori - continua Bertoloni - Lo manderò proprio venerdì mattina, come fossero le mie memorie. Racconterò tutto quello che è successo, quello che è stato, quello che potrebbe essere in futuro». Non mancano ovviamente le prese di posizioni delle minoranze. «L’ondata di dimissioni probabilmente serve a evitare che il consiglio riprenda la propria attività - scrive Gavardo in movimento - Un chiaro segnale di rottura e di totale mancanza di fiducia nella figura del sindaco. I contrasti interni sono diventati ormai insostenibili, in particolare tra i consiglieri che fanno riferimento a Forza Italia. La sintesi di Gavardo Rinasce: «Resa dei conti, sgambetto, imboscata, rivendicazione, atto dovuto: ognuno dei protagonisti la definisce a proprio piacimento. Ma il fatto resto: una situazione imbarazzante e ingiustificabile». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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