La Valsabbia celebra il «Rambo» di Lavenone

di Mila Rovatti
Alessandro Rambaldini con Claudio Amati (a sx) e Placido Freddi
Alessandro Rambaldini con Claudio Amati (a sx) e Placido Freddi
Alessandro Rambaldini con Claudio Amati (a sx) e Placido Freddi
Alessandro Rambaldini con Claudio Amati (a sx) e Placido Freddi

Tifosi, amici, titolari e dipendenti di Unidelta hanno festeggiato il Rambo valsabbino, neo campione del mondo di corsa in montagna su lunghe distanze. Che tutti gli sport non abbiano la stessa risonanza è un dato di fatto, che qualcuno guadagni milioni di euro e che altri, nonostante vittorie importanti, debbano fare altro per mantenersi è un’altra ovvietà, ma per la Valsabbia, i suoi sostenitori, i suoi datori di lavoro e i suoi colleghi, Alessandro Rambaldini è un eroe a pieno titolo. E così, venerdì sera l’azienda Unidelta di Vestone, che opera nel settore idro-termo-sanitario e presso la quale Alessandro fa l’operaio turnista, ha voluto festeggiarlo come merita un campione del mondo, titolo che Rambaldini ha conquistato lo scorso mese di giugno a Karpacz, in Polonia. Per lui non è la prima volta, già nel 2016 Rambo era salito sul gradino più alto del podio; il 2017 lo aveva visto piazzarsi tra i primi quattro e il 2018 è tornato a incoronarlo. Alessandro, 39enne originario di Lavenone e residente a Idro, è in piena forma e promette di fare scintille anche l’anno prossimo ai campionati del mondo che si svolgeranno in Argentina. LA SUA PASSIONE è cominciata un po’ tardi, aveva già 25 anni quando si è avvicinato alla corsa in montagna, ma anche questo sta a dimostrare che volontà e costanza possono molto. Smessi i panni dell’operaio, Alessandro infila le scarpe da ginnastica e non ce n’è più per nessuno, con il suo temperamento mite fa mangiare la polvere a tutti gli avversari. C’erano i suoi colleghi e i datori di lavoro venerdì sera a festeggiarlo alla Cascina San Zago di Salò, e quando Placido Freddi, uno dei soci di Unidelta, gli ha consegnato la targa commentando «è lui l’uomo da battere», c’è stata un’ovazione. Poi un momento di umana commozione per Alessandro, che comunque in quest’ultimo periodo un po’ la timidezza l’ha superata e sembra vestire con meno imbarazzo i panni di campione del mondo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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