Le «larghe intese» salvano la maggioranza

di Alessandro Gatta
C’eravamo tanto amati:  la squadra di governo all’indomani della vittoria alle elezioni del 2014
C’eravamo tanto amati: la squadra di governo all’indomani della vittoria alle elezioni del 2014
C’eravamo tanto amati:  la squadra di governo all’indomani della vittoria alle elezioni del 2014
C’eravamo tanto amati: la squadra di governo all’indomani della vittoria alle elezioni del 2014

Poteva essere un terremoto, di quelli che non si dimenticano facilmente, invece la vicenda si è conclusa solo con una bella scossa: crisi di governo sventata a Paitone a seguito delle dimissioni, in rapida sequenza, di tre consiglieri di maggioranza. È notizia infatti di pochi giorni fa la sottoscrizione di un accordo programmatico tra chi in maggioranza ci è rimasto, e quindi il sindaco Dante Freddi, la sua vice Mariateresa Cavalleri, l’assessore Pierangelo Nicolini e il consigliere Fabio Loda, tutti rappresentanti della Lista Civica Paitone che vinse le elezioni nel 2014, e i tre consiglieri di minoranza di Viviamo Paitone, l’ex candidato sindaco Angelo Fogliata, Mariangela Chiodi e Rinaldo Sgotti. Una sorta di «governo di responsabilità» che permetterà di portare a termine il mandato, ormai già avviato alla sua naturale conclusione (primavera del 2019). Giusto raccontare l’accaduto: le prime avvisaglie della crisi la sera del 27 marzo, in occasione di un consiglio fiume con punti all’ordine del giorno come il bilancio di previsione, la tariffa rifiuti e il piano delle opere pubbliche. Un paio di giorni dopo, il 29 marzo, è arrivata la lettera di dimissioni del consigliere Guglielmo Delrio, che per onore di cronaca si era già dimesso da assessore allo sport a luglio. Il giorno seguente, il 30 marzo, sono arrivate anche le dimissioni di Roberto Achille e Luca Bertelli. Le motivazioni sono agli atti: c’è chi racconta di un «completo azzeramento», chi di «mancanza di dialogo e trasparenza», chi ancora di «incongruenze di lavoro» con la giunta. Numeri alla mano, e ricordando che Claudio Papotti e Stefania Ragnoli da tempo hanno lasciato il Consiglio voltando le spalle a Freddi, prima delle recenti dimissioni si contavano nove consiglieri più il sindaco, sei di maggioranza e tre di minoranza, dopo le dimissioni i consiglieri di maggioranza (più il sindaco) sono rimasti soltanto tre. Da qui la condivisione di un percorso: se non si fosse raggiunto un accordo, il Consiglio sarebbe stato sciolto e il municipio commissariato. «CI SIAMO trovati davanti a una scelta - spiega la minoranza in una nota - forzare la mano, facendo un passo indietro e provocando la caduta del Consiglio, oppure fare un passo avanti, con l’obiettivo di un accordo programmatico di fine mandato». Lunghe trattative, quindi il 6 aprile la firma del documento: «Una condivisione e un impegno comune». «Ringraziamo i consiglieri di minoranza per il loro grande senso di responsabilità, perché è di questo che si parla», ha detto il sindaco Freddi. «Un accordo di fine mandato per non mancare di rispetto ai cittadini che hanno votato», ha aggiunto la vice Cavalleri. «Quando si ha una responsabilità, bisogna saper andare oltre - chiosano i due – Tra di noi il dialogo c’è sempre stato, eppure nessuno ci aveva mai comunicato formalmente nulla prima delle dimissioni». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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