Musei e territorio: il futuro è «digitale»

di Massimo Pasinetti
La Rocca di Sabbio: ai suoi piedi il Museo della Civiltà ContadinaIl Parco della Rocca di Anfo è l’ultimo tassello del sistema valsabbino
La Rocca di Sabbio: ai suoi piedi il Museo della Civiltà ContadinaIl Parco della Rocca di Anfo è l’ultimo tassello del sistema valsabbino
La Rocca di Sabbio: ai suoi piedi il Museo della Civiltà ContadinaIl Parco della Rocca di Anfo è l’ultimo tassello del sistema valsabbino
La Rocca di Sabbio: ai suoi piedi il Museo della Civiltà ContadinaIl Parco della Rocca di Anfo è l’ultimo tassello del sistema valsabbino

Undici realtà per un unico sistema museale. Che cresce e si rafforza investendo anche (ma non solo) sulla comunicazione. Come? Con una brochure, un sito internet e un e-book dedicato a bambini e famiglie. Iniziative a carattere divulgativo che avranno il compito di raccontare una rete di siti e poli espositivi nata 10 anni fa dall’accordo tra i Comuni della Valsabbia e riconosciuta nel 2010 dalla Regione. Una rete che lega e unisce realtà molto diverse tra di loro: si va da Bagolino, che ospita la raccolta etnografica e la casa-museo dell’associazione «Habitar in sta terra», a Capovalle, dove c’è il museo dei della Grande Guerra, da Gavardo, dove ha sede il Museo Archeologico della Vallesabbia, realtà che primeggia in provincia e che è la più consolidata del sistema, a Sabbio Chiese, che ai piedi della Rocca ha ricavato gli spazi per il Museo della civiltà contadina e dei mestieri.

Passando per Bione dove c’è l’area archeologica della Corna Nibbia, per Casto che ospita la fucina Zanetti, per Vestone dove ha sede il Museo del Lavoro, per Odolo dove c’è il Museo del Ferro nella fucina Pamparane, per Pertica Alta con i resti del Forno fusorio, per Pertica Bassa con il Museo della Resistenza e del folklore valsabbino, e infine per la new-entry Anfo con il Parco della Rocca. Fin dalla sua nascita il sistema valsabbino ha puntato su comunicazione e divulgazione dell’idea di museo come «luogo educativo»: musei, raccolte museali, fucine e siti archeologici devono consolidare puntando sulle giovani generazioni il legame con il territorio. Logico quindi dialogare con il mondo della scuola.

«OBIETTIVO primario - spiega Michela Valotti, coordinatrice del sistema - è farci conoscere, creando più strumenti che raggiungano ogni platea». Da qui l’idea del progetto «Generazioni», che, finanziato da Regione e Comunità Montana di Vallesabbia, ha dato vita a un e-book realizzato dallo studio grafico 361° di Brescia (che offre una grafica non solo dinamica e accattivante ma anche ad alta leggibilità), un sito internet a cura dei tecnici di Secoval, il braccio operativo della Comunità Montana, e una brochure cartacea che verrà distribuita nei vari siti museali e alla Fiera di Gavardo.

Tutto gratuitamente fruibile dal pubblico: «Tanto c’è ancora da fare -commenta Claudio Ferremi, che in Comunità Montana ha la delega alla Cultura e al Sistema museale - ma la strada che percorriamo è quella giusta. Investire nella comunicazione e sui giovani significa investire nel nostro territorio».

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