Risorgive e fontanili, la mappa del «tesoro»

La fontana «de Soernic», una delle tante presenti a Vallio TermeUn’altra delle risorgive che costellano il territorio da nord a sudFontane e risorgive sono state catalogate e raccolte in un opuscolo
La fontana «de Soernic», una delle tante presenti a Vallio TermeUn’altra delle risorgive che costellano il territorio da nord a sudFontane e risorgive sono state catalogate e raccolte in un opuscolo
La fontana «de Soernic», una delle tante presenti a Vallio TermeUn’altra delle risorgive che costellano il territorio da nord a sudFontane e risorgive sono state catalogate e raccolte in un opuscolo
La fontana «de Soernic», una delle tante presenti a Vallio TermeUn’altra delle risorgive che costellano il territorio da nord a sudFontane e risorgive sono state catalogate e raccolte in un opuscolo

Alessandro Gatta Un bel regalo di Natale per le famiglie di Vallio, consegnato casa per casa proprio in occasione delle festività: un volumetto da poche decine di pagine ma che raccoglie i frutti di un lavoro durato quasi due anni, il progetto di censimento di tutte le sorgenti del paese (quasi tutte, ne sono state selezionate «soltanto» 28 perché «troppo numerose») concluso nelle prime settimane del 2017, e presentato pubblicamente proprio in quel periodo. Il libro raccoglie uno a uno tutti i cartelli che sono stati posizionati proprio in prossimità delle sorgenti censite: ogni pagina racconta una storia, con il toponimo originale della sorgente, la localizzazione nella mappa del paese (tra l’altro anche questa allegata al libretto natalizio), l’altimetria, la temperatura e il ph dell’acqua, una descrizione scientifica del sito con la sua vegetazione, le sue caratteristiche geomorfologiche e le peculiarità e le curiosità di ogni sito. E così per il «Fontanì dela Löana», nell’omonimo canale e non lontano dal «Fontanì dela Ial del Pülpet», dove in primavera fioriscono le orchidee, si scopre che in passato ha provocato «piene rovinose, che hanno arrecato gravissimi danni agli abitati del fondovalle». CI SONO POI le fonti dal sentore religioso come il «Fontanì dela Madona» (alla Madonna del Mangher) e «dela Madunina» (in località Porle), o quella di Sopranico che sgorga a 13 gradi (e infatti in zona ci sono le terme), quella di Oriolo circondata dai pioppi, quella della Cüna che sgorga a oltre 700 metri d’altitudine e dove è facile trovare esemplari di rane dalmatine o di salamandre. «Il piano di valorizzazione delle sorgenti è iniziato nel 2015 - spiega il sindaco Floriano Massardi - con l’intenzione di fornire elementi scientifico-naturalistici per lo studio delle stesse, e va considerato come un intervento indispensabile di tutela del territorio, che ne promuova l’utilizzo da parte di tutti. Il progetto ha ottenuto l’approvazione della Regione e la collaborazione dell’Ecomuseo del Botticino, ottenendo finanziamenti a copertura di circa l’80% delle spese». Adesso tutte e 28 sono mappate e geolocalizzate tramite il Gps: riscoprire le sorgenti ha permesso di riscoprire anche i sentieri per raggiungerle, che ora vengono periodicamente controllati e sistemati dai volontari e dalle tante associazioni che hanno aderito all’iniziativa «Adotta una sorgente». «ABBIAMO coinvolto tutte le associazioni del paese – continua Massardi – ed è grazie a loro che le fonti e i percorsi sono sempre puliti e fruibili». Una manna per gli appassionati, per gli escursionisti e gli amanti del trekking ma pure per chi in quei posti ci è cresciuto. «Abbiamo voluto regalare questo libro a tutte le famiglie – conclude Massardi – per accrescere la consapevolezza delle molte singolarità del nostro territorio. Ci auguriamo che sfogliando queste pagine chi vive a Vallio desideri ripercorrere i tracciati dei nostri avi, ora ripristinati e segnalati. Li invito a ritrovarsi tra le pagine e tra i nostri antichi sentieri: questo libro racconta una storia, e fa viaggiare». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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