Rocca d’Anfo,
un’estate da
dieci e lode

di Cinzia Reboni
Il complesso napoleonico della Rocca d’Anfo: il recupero della struttura militare vede ormai il traguardo
Il complesso napoleonico della Rocca d’Anfo: il recupero della struttura militare vede ormai il traguardo
Il complesso napoleonico della Rocca d’Anfo: il recupero della struttura militare vede ormai il traguardo
Il complesso napoleonico della Rocca d’Anfo: il recupero della struttura militare vede ormai il traguardo

A tre anni dall'avvio dell'operazione di marketing e restauro, quella del rilancio della Rocca d'Anfo è una sfida vinta. E ora, attraverso un nuovo programma di iniziative e opere, il monumento punta a rafforzare il suo appeal.

Le potenzialità della Rocca si specchiano nel bilancio della stagione appena conclusa - 161 i giorni di apertura, dal 7 maggio al 29 ottobre - presentato ieri dall’assessore regionale al territorio, Viviana Beccalossi, dal dirigente della direzione territorio Diego Terruzzi e dal presidente della Comunità Montana di Valle Sabbia Giovanmaria Flocchini. 4.500 i visitatori, l’88% dei quali italiani provenienti da 29 province e 11 regioni diverse, mentre gli stranieri, in larga parte tedeschi e olandesi, si sono attestati intorno al 12%. «Un'affluenza confortante - ha sottolineato Beccalossi - nonostante la convivenza forzata con i lavori per la messa in sicurezza e riqualificazione del complesso».

Lavori che fino a oggi hanno richiesto un investimento di circa 5 milioni di euro, finanziati in buona parte dalla Regione (l’ultima tranche di 1 milione di euro è stata stanziata proprio qualche giorno fa dal Pirellone, soldi che saranno investiti per il terzo e ultimo lotto del lavori, ovvero la messa in sicurezza idrogeologica del versante roccioso a monte delle batterie Tirolo e Rolando), da Fondazione Cariplo, Comunità Montana di Valle Sabbia, Fondi Comuni di Confine e Ministero dei Beni e delle attività culturali. «Siamo a metà dell’opera con il restauro della Caserma della Gola, mentre con la seconda parte dei fondi si procederà alla messa in sicurezza, entro la fine del 2019, della Batteria Statuto e della creazione del sovrappasso pedonale», ha spiegato Viviana Beccalossi.

I DATI POSITIVI della stagione appena conclusa sono anche il frutto di una strategia di promozione turistica attivata in collaborazione con le realtà del territorio.

«Ne sono un esempio i tanti eventi collaterali che hanno animato questo 2017 - sottolinea Giovanmaria Flocchini, presidente della Comunità Montana di Vallesabbia - dalla maratona fotografica alla rievocazione storica, fino alle affollatissime aperture notturne della Rocca». Senza dimenticare «la creazione di nuove opportunità di impiego per 5 guide, i 13 ristoranti che hanno aderito all’iniziativa “Il menu della Rocca”, il coinvolgimento del Caseificio Sociale Valsabbino per i cestini da picnic a chilometri zero, eventi e speciali promozioni con il coinvolgimento di associazioni e gruppi. Dopo qualche anno di fisiologico rodaggio - l’apertura risale all’agosto 2015 - possiamo dire che la Rocca è diventata il motore trainante, anzi la punta di diamante del turismo valsabbino. Una scommessa vinta, premiata da numeri al di sopra delle aspettative. Per il prossimo anno - conclude il presidente Flocchini - stiamo progettando come Comunità Montana la pista ciclabile del lago d’Idro, operazione strategica per valorizzare il nostro territorio e dare maggiore impulso al turismo».

«E siamo solo all’inizio - conclude Viviana Beccalossi - Gli ulteriori lavori per la messa in sicurezza e il restauro ci aiuteranno a rendere non più straordinaria ma ordinaria la fruibilità di quella che è l’unica presenza di fortezza napoleonica in tutta Italia».

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