Sfide all’ultima chiamata
tra i campioni della morra

Una sfida di morra
Una sfida di morra
Una sfida di morra
Una sfida di morra

Per due giorni Preseglie sarà la piccola capitale valsabbina dell’antico gioco della morra. L’occasione è la festa patronale dei Santi Pietro e Paolo. «Ricordando un gioco del passato a rischio scomparsa - spiega Luca Tonni, portavoce dell’oratorio e della Polisportiva - ci divertiremo e faremo festa». Dalle 15 di oggi sotto il tendone dell’oratorio della frazione Piazza si disputeranno le avvincenti sfide del torneo di morra a «Punto-Parola» e a «Punto Invito», valide per l’ottavo Memorial Ersilio Gaburri. La gara prevede iscrizioni fino al momento del via. Oggi la morra, per legge gioco proibito perché d’azzardo, è vietata. Ma in un tempo non troppo lontano era praticata in ogni osteria d’Italia. Era proibito già nel Medioevo perché generava spesso risse violente per la concitazione e i fiumi d’alcol nel quale erano immersi i giocatori. La prima traccia della morra è nell’antico Egitto, ma più seguita è in epoca romana. Fu anche uno dei maggiori svaghi in trincea per i soldati della Grande Guerra. A proibirlo definitivamente fu nel 1931 il regime fascista per le continue risse. E oggi il Trentino, al confine con la Valsabbia, è l’unica zona franca d’Italia.

Per il torneo di Preseglie sarà allestito un grande stand gastronomico. I giocatori si affronteranno oggi nella specialità «Punto Invito» (è una variante del gioco tradizionale: la chiamata tra i due giocatori non è simultanea, ma un giocatore chiama per primo e il secondo esegue la chiamata con leggero ritardo), e domani nel «Punto Parola».

Per informazioni sull’evento o iscrizioni 3396237054 o tonni.l@libero.it.M.PAS.

Suggerimenti