Torrenti più sicuri e a prova di nubifragio

di Massimo Pasinetti
Saranno quattro i torrenti sui quali si interverrà grazie ai fondi straordinari in arrivo dalla RegioneUna delle griglie intasate dal legname e dai detriti portati a valli dall’acqua dopo l’alluvione di giugno
Saranno quattro i torrenti sui quali si interverrà grazie ai fondi straordinari in arrivo dalla RegioneUna delle griglie intasate dal legname e dai detriti portati a valli dall’acqua dopo l’alluvione di giugno
Saranno quattro i torrenti sui quali si interverrà grazie ai fondi straordinari in arrivo dalla RegioneUna delle griglie intasate dal legname e dai detriti portati a valli dall’acqua dopo l’alluvione di giugno
Saranno quattro i torrenti sui quali si interverrà grazie ai fondi straordinari in arrivo dalla RegioneUna delle griglie intasate dal legname e dai detriti portati a valli dall’acqua dopo l’alluvione di giugno

Una serie di interventi sul reticolo idrico minore per una messa in sicurezza del territorio resa ancora più urgente e necessaria dai disastri provocati dall’alluvione del 12 giugno scorso. È tempo di lavori a Barghe. Dove, grazie a 165.000 euro stanziati dalla Regione, stanno per finire sotto i ferri quattro dei torrenti che scendono verso il paese dalla destra e dalla sinistra idrografica de del Chiese. Di corsi d’acqua ce ne sono tanti altri, ma la priorità è stata data alle opere che interesseranno i più pericolosi: il Benico, il Dasol, il Calera e il Gamba; i primi due arrivano da Provaglio, gli altri scendono da Preseglie; tutti e quattro sono a carattere torrentizio. Come detto, sono stati gli strascichi dell’alluvione del 12 giugno, che hanno evidenziato il concreto rischio idrogeologico che riguarda i corsi d’acqua, a spingere la Regione a stanziare 165.000 euro per interventi necessari sia per riparare quanto travolto o danneggiato, che per scongiurare ulteriori pericoli in caso di nuove piogge eccezionali. «I quattro canali - spiega il sindaco di Barghe Giambattista Guerra - sono quelli che scorrono più vicini ai centri abitati, e sono quindi i più pericolosi per strade, case e persone. Una gran quantità di sabbia, sassi, ramaglie e detriti sono stati trascinati a valle durante l’alluvione, creando un tappo e facendo esondare l’acqua, che ha invaso le zone circostanti. DI CANALI a rischio ce ne sarebbero altri, sia a nord che a sud del paese, ma per fortuna non interessano case o persone. Gli interventi in cantiere saranno mirati: «L’obiettivo è quello di pulire e sistemare gli alvei per evitare in futuro nuove esondazioni. Per questo prima di intervenire ci sarà un’attenta fase di studio per ognuno dei quattro torrenti». Il torrente Gamba incombe sull’abitato di Fossane, dove già viene monitorata una zona a rischio frana e sono stati compiuti interventi in passato. Ma la criticità rimane. Il rio Benico, sempre a Fossane, ha anch’esso subito in passato una serie di interventi, compresa la posa di teli impermeabili per impedire all’acqua di penetrare nel terreno. Ma la situazione non è del tutto risolta. Il canale Dasol scorre sotto la Croce e di recente ha trascinato verso Barghe una gran quantità di detriti, mentre il Calera, che arriva da Preseglie, è stato interrato: ma se i detriti si accumulano sulla griglia a inizio tubazione, l’acqua esonda. C’è poi il torrente di via del Fango, che per ora è escluso dal finanziamento. «Uno studio è già stato commissionato anche per risolvere questa situazione - conclude Guerra - Allo studio seguiranno poi i lavori necessari». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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