Valsabbia, trend in rosso In un anno -180 residenti

Un calo lieve, che però arriva a confermare un trend che ormai si può definire stabile e di lunga durata. Erano 180 i valsabbini in meno a fine 2016 rispetto all’inizio dello stesso anno. Indice di come la crescita degli anni scorsi, fondata per lo più sull’arrivo di stranieri ed extracomunitari in cerca di occupazione, abbia sofferto un brusco stop a causa degli effetti della crisi, che i lavoratori, anziché attrarli, li allontana. QUESTO DICONO i dati Istat relativi all’anno 2016, gli ultimi aggiornati e disponibili. Nei 25 Comuni della Valsabbia il primo gennaio 2016 c’erano 65.747 residenti, che al 31 dicembre, sempre del 2016, erano diventati 65.567, 180 in meno, appunto. In 17 Comuni su 25 la popolazione si mostra in calo, mentre negli altri 8 è aumentata (seppure non di molto, va detto). Dov’è percentualmente scesa di più è a Casto, con un -3,66% che si traduce in 65 residenti lasciati per strada sul totale di 1.778. Nessuno, anche in termini assoluti, ha perso più individui. A seguire ci sono i 50 persi da Vestone e i 38 da Agnosine, mentre le realtà più grosse, come Vobarno e Gavardo, viaggiano in controtendenza: la prima di 3 unità e la seconda di 37. A crescere percentualmente di più, con il 2,05%, è comunque Preseglie con 31 nuovi residenti registrati all’anagrafe. Dati che, in ogni caso, non evidenziano cambiamenti significativi nei numeri complessivi. Colpisce invece un numero significativo, quello delle nascite rispetto alle morti, che è in negativo in quasi tutti i Comuni della valle (ma il discorso potrebbe essere esteso a tutta la provincia e forse anche a tutto il Paese). Il calo di Casto si spiega con il trasferimento di più residenti in altri Comuni, così come l’aumento di Preseglie deriva da chi ha lasciato altri Comuni. Ma a incidere non sono minimamente gli spostamenti degli stranieri. M.PAS. © RIPRODUZIONE RISERVATA