Aramini e Rossini alla sfida bis
A Bovegno la rivincita è servita

di Edmondo Bertussi

A Bovegno, 2251 abitanti, 1857 elettori, si rinnova la sfida a due tra Tullio Aramini, sindaco uscente per la conferma, e Manolo Rossini, già suo avversario per diventarlo. Il primo si ripresenta lo con stesso simbolo e lo stesso nome della lista dell’ultima tornata elettorale: «Bovegno Domani», anche se la squadra è rinnovata. Il secondo alla testa di «Bovegno ripartiamo insieme», che nel simbolo racchiude quelli dei partiti di centrodestra (Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia).

LE PREVISIONI sono impossibili. Più che mai conteranno stima personale e influenze trasversali delle famiglie storiche. Bovegno è un paese bellissimo con un clima mite in ogni stagione: fatto fondamentale nella sua storia, sia quella dei fasti millenari dell'antica Pieve (ci sono undici chiese), con giurisdizione da Brozzo a Collio e i benedettini che vi coltivavano frumento e zafferano, sia negli anni ’60 (arrivò a oltre 3.000 abitanti), quando con lo sviluppo delle miniere era fiorente il turismo «dolce» di tanti bassaioli, fatto di buon vivere cantato dai poeti Canossi e Cibaldi.

Ogni volta che tentò grandi avventure «invernali», le ambizioni si sono però «sciolte» come la neve: vedi il progetto della funivia Bovegno-Monte Rotondo degli anni ’80 e quello recentissimo su «Montecampione». Sentire ormai comune: sul no al secondo Aramini ha costruito la sua vittoria (61%). «Il mio primo impegno - dichiara - sarà un accordo di programma con Provincia e Comunità Montana per realizzare il marciapiede tra Ponte Zigole e località Meola, splendida passeggiata attesa da anni. Sulla questione dell’acqua, ho già spiegato che non abbiamo venduto ma affidato a Asvt la gestione del ciclo idrico perché non più sostenibile economicamente dal Comune a tariffe non aumentabili. Per il resto parlano i fatti: nonostante la situazione ereditata e i cospicui tagli ai trasferimenti, abbiamo garantito e continueremo a garantire servizi ottimali, attenzione alla fasce deboli, decoro urbano con progetti di rinnovo dell’arredo. Tra le altre cose proporremo il recupero degli appezzamenti agricoli incolti con un progetto che coinvolga le famiglie e che sia completamente autosostenibile».

LO SFIDANTE. Dopo aver affermato che a Bovegno le «cose sono cambiate ma purtroppo in peggio», Rossini illustra il suo programma: «Sono in Consiglio dal 2000 in maggioranza, dal 2011 in minoranza. Vogliamo far ripartire il paese con un programma condiviso e obbiettivi raggiungibili con la buona volontà, l’impegno personale di ognuno e risorse economiche possibili: riproporremo soluzioni e cose che già esistevano, ma che poi sono state accantonate. Non parliamo di grandi opere, Bovegno in questo momento ha bisogno di normalità e decoro. Se eletto chiederò subito ai gruppi di volontariato che da sempre vogliono bene al loro paese, di prendersi carico di alcune strade per effettuare una pulizia straordinaria in vista dell'estate». Il 5 giugno la resa dei conti alle urne.

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