Il caseificio comunale di Pezzaze ci riprova

di Edmondo Bertussi
Il caseificio comunale di Pezzaze è pronto a ripartire
Il caseificio comunale di Pezzaze è pronto a ripartire
Il caseificio comunale di Pezzaze è pronto a ripartire
Il caseificio comunale di Pezzaze è pronto a ripartire

Riaprirà le porte a maggio il caseificio comunale di Pezzaze, chiuso alla fine del 2015. A farlo ripartire sarà Amerigo Francesco Richiedei, allevatore e produttore locale con cento capi di bestiame che passano otto mesi da ottobre alla cascina al Monte, in località Coppi di Pezzaze, e i quattro della monticazione alla malga Prato Nuovo, quella che si distende dalla strada fino al crinale poco prima del Passo del Colle di San Zeno: qui mangiano la buona erba dai mille aromi le mucche da latte. Nelle vicine malghe Valle dei Faggi e Gandina stanno vitelli e manzette.

L’arrivo di Richiedei è l’ultimo capitolo di una storia tormentata, che si spera sia arrivata al lieto fine.

Amerigo, classe 1968, sposato, due figli di 18 e 22 anni già impegnati nella sua azienda agricola, allevatore e produttore esperto da sempre, produce in proprio una quantità di latte che giustifica l’attività del caseificio: lavorerà subito sui 10 quintali al giorno per una produzione di nicchia ma di qualità con la garanzia di caratteristiche uniformi e continue. Controllerà infatti la filiera dall’inizio, dalla produzione e stagionatura nel caseificio a norma fino alla vendita a negozianti suoi clienti consolidati.

È la quarta ripartenza del caseificio in pratica mai decollato. Iniziato nel 2002, con sindaco Sergio Richiedei, con l’obbiettivo di promuovere la lavorazione collettiva dei pochi allevatori rimasti, veniva inaugurato nel 2005. Un investimento di 364 mila euro: soldi pubblici di Provincia, Comunità montana e Comune, che contribuiva con 51 mila euro all’avvio affidato alla coop «Colle di San Zeno».

DOPO QUATTRO MESI il primo stop. A fine del 2007 l’accordo con la coop «Monte Guglielmo» per il conferimento del latte della zona e l’affitto per la lavorazione al Caseificio Sociale di Bagolino. A settembre 2010 la liquidazione della «Colle di San Zeno» con acquisto delle sue attrezzature (75 mila euro) da parte del Comune. Il Caseificio Bagolino, dopo regolare disdetta, lasciava a settembre 2013. Nuovo bando di appalto, investimento con contributo della Comunità Montana per il locale di stagionatura e arrivava la cooperativa Caldera con imprenditori locali. A fine dicembre 2015 gettavano la spugna. Ora riparte Richiedei. Perché l’ha fatto? «Perché ci credo: con il caseificio avrò una lavorazione e stagionatura centralizzata con tutte le garanzie. Ho impegnata la famiglia e tutto sarà sotto controllo. E non escludo in futuro di allargare l’attività ad allevatori locali di qualità».

Suggerimenti