In 700 sul Guglielmo nel nome di Paolo VI

di Marta Giansanti
La messa celebrata dal vescovo di Brescia Pierantonio TremoladaI gruppi di pellegrini in cammino
La messa celebrata dal vescovo di Brescia Pierantonio TremoladaI gruppi di pellegrini in cammino
La messa celebrata dal vescovo di Brescia Pierantonio TremoladaI gruppi di pellegrini in cammino
La messa celebrata dal vescovo di Brescia Pierantonio TremoladaI gruppi di pellegrini in cammino

Da ieri la montagna più amata dai bresciani è definitivamente consacrata a Paolo VI. Il pellegrinaggio in vetta al Gugliemo organizzato dal- l’associazione Redentore ha assunto quest’anno un significato speciale in vista della canonizzazione di Giovanni Battista Montini fissata per il 14 ottobre a Roma. QUASI SETTECENTO fedeli hanno raggiunto la vetta per rendere omaggio al pontefice bresciano con una messa al santuario e la visita alla statua del Redentore fatta collocare nel 1900 da Giorgio Montini, padre del futuro pontefice e poi ristrutturata nel 1966 proprio su iniziativa di Paolo VI. Tra i pellegrini c’era per la prima volta c’era anche il vescovo di Brescia monsignor Pierantonio Tremolada che ha ammesso di essere rimasto incantato dalla bellezza del luogo. «Non solo perché la vetta di questa montagna offre un panorama straordinario, ma anche perché si respira un clima di profonda spiritualità al cospetto del santuario e della statua. A rendere tutto questo ancora più speciale il ricordo e l’affetto mostrato dai fedeli verso Paolo VI», ha osservato il presule. Come tradizione la messa concelebrata dal vescovo e da una delegazione di sacerdoti del Sebino e della Valtrompia è stata resa ancora più suggestiva dai canti delle corali. Anche quest’anno sono stati tantissimi gli amministratori e i politici bresciani che hanno partecipato al pellegrinaggio. Tra questi l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi che ha rimarcato come «lo spettacolo della natura esalti un luogo dal profondo significato religioso per i bresciani». LA FESTA è stata anche l’occasione per celebrare i 20 anni di attività dell’associazione culturale Redentore guidata da Cesare Giovannelli che dal 1998 si prende cura del monumento e del santuario. Si deve proprio all’associazione la posa 20 anni fa della statua di Paolo VI. Da allora il gruppo di volontari del Redentore hanno effettuato una serie di interventi: dal mosaico dell’accoglienza alle decorazioni esterne, passando per altre opere tese a rendere più accogliente il luogo caro a Paolo VI. Il pellegrinaggio partito sul versante Sebino dal rifugio Almici è stato preceduto ieri mattina dall’inaugurazione della mostra fotografica «Progetti, posa e installazione della statua di Paolo VI». Si tratta di un’esposizione curato da Paolo Contessi scandita da 60 immagini. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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