Lumezzane si spopola, ma i rifiuti aumentano

di Fabio Zizzo
Il sistema delle calotte stenta e la differenziata non decolla
Il sistema delle calotte stenta e la differenziata non decolla
Il sistema delle calotte stenta e la differenziata non decolla
Il sistema delle calotte stenta e la differenziata non decolla

Domani, al termine dell’ultimo consiglio dell’anno dedicato anche all’approvazione del bilancio, i lumezzanesi sapranno quanto dovranno pagare di Tari il prossimo anno. Nel frattempo però il piano rifiuti, che tra raccolta, smaltimento e spazzamento delle strade vale 2,7 milioni, è già stato presentato dall’assessore competente Roberto Chindamo, con qualche curiosità e un dato assai curioso. In un paese che infatti si va spopolando, 22.102 gli abitanti (dati aggiornati al 31 agosto scorso), la quantità di rifiuti prodotti aumenta. LA TENDENZA è emersa a livello di campione nel momento in cui i mezzi di Aprica, che gestisce il servizio, pesano i sacchetti raccolti. Che succede? Scarsa attenzione? Sistema da rivedere? Una somma di problemi? Probabile che le nuove tabelle regionali, che tengono conto anche dei rifiuti ingombranti, abbiano inciso sul dato. Ma le questioni sul tavolo e i disagi sono tanti. A partire dall’eterno cruccio delle calotte non funzionanti sui cassonetti marroni (umido) e grigi (indifferenziata), con gli utenti che spesso decidono di lasciare i rifiuti a fianco dei cassonetti. PER TENTARE di risolvere il problema, il prossimo anno saranno invertite le scatole apribili tra i contenitori grigi e marroni e sarà aumentata la frequenza dei passaggi per la raccolta. Infine, sarà istituita la figura dell’ispettore ecologico, che avrà il compito di segnalare i comportamenti errati e di fronteggiare una situazione difficile. Attualmente ogni settimana vengono raccolte 8-9 tonnellate di rifiuti lasciati fuori dai cassonetti, ma negli anni scorsi si era arrivati anche a quota 14 tonnellate. A questo si aggiungono le 3-4 segnalazioni a settimana che arrivano dai cittadini per i guasti alle calotte e le circa 80 sanzioni all’anno comminate ai trasgressori. All’identità dei furbetti si è risaliti grazie alle immagini registrate da telecamere nascoste o frugando nei sacchetti in cerca di indizi utili. Il risultato della somma di questi fattori, è che la differenziata è ferma al 66% reale da cinque anni (con il nuovo sistema di calcolo regionale si parla del 77%), quindi ai tempi dell’insediamento del sindaco Matteo Zani. Il motivo di questo stop? «I Comuni più ricicloni sono quelli che puntano sul porta a porta per la differenziata», ha ammesso l’assessore Chindamo. E allora perché non introdurla anche a Lumezzane, come era nelle intenzioni? «Sarebbe stato rischioso tentare di cambiare le abitudini dei cittadini», la risposta di Chindamo. Avanti così, insomma. In attesa di tempi migliori. E delle aliquote della Tari che saranno applicate dal primo gennaio. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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