San Colombano «culla» dei bambini geniali

di Edmondo Bertussi
La pluriclasse di San Colombano di Collio con il gioco premiato
La pluriclasse di San Colombano di Collio con il gioco premiato
La pluriclasse di San Colombano di Collio con il gioco premiato
La pluriclasse di San Colombano di Collio con il gioco premiato

Ci saranno anche i ragazzi della piccola scuola elementare di San Colombano di Collio domani a Milano per partecipare all’evento finale nazionale di «Eureka Funziona», il progetto di orientamento promosso da Federmeccanica attraverso le sue sezioni provinciali, in accordo con il Miur, destinato ai bambini del terzo, quarto e quinto anno della primaria. La quarta edizione ha visto la straordinaria partecipazione di ben 11.000 alunni.

SI TRATTA di una gara di costruzioni tecnologiche, nella quale gli studenti hanno il compito in 6/8 settimane di ideare, progettare e costruire un vero e proprio giocattolo, a partire da un kit fornito dall’associazione industriale contenente vari materiali.

L’iniziativa mira, come già avviene in numerosi Paesi europei, a sviluppare sin dalla scuola primaria le attività di orientamento alla cultura tecnica e scientifica, avviando i ragazzi al mondo del saper fare. I diversi progetti, presentati in un evento pubblico vengono valutati da una giuria in base ad una scheda di valutazione nazionale. In provincia di Brescia ha vinto quello di S. Colombano, scuola pluriclasse con 12 bambini che lavorano sempre in gruppo.

All’interno della squadra ogni bambino ha svolto un ruolo: disegnatore artistico, tecnico, costruttore, estensore del diario di bordo. Sono stati prodotti i disegni tecnici del progetto, un cartellone pubblicitario con tanto di slogan, i bozzetti artistici sulla base dei quali è stato poi decorato il gioco «Sos Ragno», realizzato dal «costruttore» con la collaborazione di tutti.

IL DIARIO di bordo ha registrato i vari momenti, compresi quelli critici forse quelli più utili a fare emergere abilità peculiari singole e capacità relazionali, come sottolinea la responsabile la maestra Silvia Biscaccianti.

Con una riflessione conclusiva dell’insegnante: «Il progetto ha permesso in una piccola scuola, oltre agli aspetti educativi, di affrontare in modo attivo molte competenze più strettamente disciplinari: tecnologia e matematica (disegno tecnico) scienze (energia), ma anche di italiano e informatica per la stesura, correzione, rielaborazione del diario di bordo. Una didattica coinvolgente ben attuata può dare risultati complessivi per una scuola di competenze, la scuola del futuro che non dipende dai numeri, ma da un guizzo di coraggio e di creatività».

«È una possibile strada - conclude Silvia Biscaccianti - che andrebbe almeno considerata, alla luce del calo demografico sempre più esteso e vistoso nei nostri territori».

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