«Senza casa e lavoro da due anni: aiutateci»

di Marco Benasseni
Antonello Pirroni ed Enrico Gavazzi: da due anni senza casa e lavoro
Antonello Pirroni ed Enrico Gavazzi: da due anni senza casa e lavoro
Antonello Pirroni ed Enrico Gavazzi: da due anni senza casa e lavoro
Antonello Pirroni ed Enrico Gavazzi: da due anni senza casa e lavoro

Hanno raccontato più volte la loro triste storia. Hanno bussato a porte e portoni, suonato a campanelli e citofoni, improvvisando persino un sit-in all’esterno della sala civica in occasione dell’incontro promosso di recente per parlare dell’autostrada della Valtrompia. Ma non hanno ottenuto l’attenzione sperata da parte di pubblico e amministratori presenti.

Enrico Gavazzi, 42 anni il prossimo maggio, e Antonello Pirroni, 57 ad agosto, sono senza casa e senza lavoro ormai da tempo. Ad aiutarli c’è Marsilio Gatti, ex consigliere di minoranza, che fa da tramite con il municipio per trovare una soluzione.

«A VOLTE dormo in casa di conoscenti, altre al cimitero di Villa - racconta Enrico - Qualche giorno fa scavalcando il cancello mi sono anche ferito. Sono senza lavoro da due anni e mezzo, mangio grazie al pacco della Caritas e al sostegno di alcuni concittadini». Per Pirroni le cose non vanno meglio: vive nella sede di Rifondazione Comunista (un seminterrato senza finestre) e si lava nel bagno del cimitero di Carcina. La scorsa estate Marsilio Gatti aveva chiesto all’assessore ai Servizi Sociali, Moris Cadei, un incontro per uscire dall’impasse. Sul tavolo aveva anche abbozzato una soluzione: chiedere al Comune di contattare il proprietario di uno degli appartamenti sfitti presenti in paese per stringere un accordo in attesa di salire nella graduatoria dell’Aler.

«Mi ero impegnato a risponderne personalmente, aiutandoli anche a pagare le utenze - conferma Gatti- Ma dal Comune non è più arrivata risposta. Non esiste in Valtrompia un’altra situazione simile, con due cittadini che dormono per strada». Enrico e Antonello chiedono al Comune un alloggio e un lavoro, ma non sono disposti a scendere a compromessi: si sentono cittadini di Villa Carcina e non vogliono abbandonare il paese per affidarsi al sostegno della rete di solidarietà che in Valtrompia è particolarmente attiva.

«ABBIAMO proposto a Gatti di diventare amministratore di sostegno di Pirroni e Gavazzi. A quel punto potremmo sederci e lavorare a un progetto sulla base delle loro richieste - spiega l’assessore Cadei - I due sono stati abbondantemente aiutati, ma non seguono le regole e i percorsi suggeriti. Per Pirroni era stato fatto un percorso in termini lavorativi e pagato un alloggio: un investimento che ha superato i 10 mila euro. A Gavazzi è stato suggerito un percorso rieducativo per risolvere alcuni problemi di dipendenza. Pirroni ha interrotto gli incontri con il Cps. Ci abbiamo provato e riprovato, ma sono situazioni difficili da gestire. Se dovessimo coinvolgere direttamente un privato e pagare affitto e utenze, domani avremmo la fila fuori dal municipio. Può farsene carico Gatti, se vuole, che però deve anche assumersi tutte le responsabilità in termini di tutela legale».

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