Si parla di bilanci e volano gli stracci, in Comune a Tavernole, tra la maggioranza del sindaco Gerardo Ferri e la minoranza «Insieme per il Futuro» che ricandidava nel 2014 l’uscente Andrea Porteri. La rottura è totale, con le opposizioni che non si sono presentate in aula per protesta.
Il nodo è sempre quello: la situazione finanziaria che Ferri, appena eletto a maggio 2014 aveva pubblicamente definito «un terremoto finanziario, col rischio concreto di un commissariamento contabile della Corte dei conti». Allora era stata bagarre: l’ex sindaco Andrea Porteri ribaltava tutte le responsabilità sull’amministrazione precedente, con assessore al bilancio proprio Gerardo Ferri.
LO STESSO DUELLO si è riproposto nella seduta di bilancio quando il capogruppo della minoranza, Massimiliano Gagliandi, ha definito Ferri «sindaco delle magie contabili» dopo la presentazione del conto consuntivo 2015. Il documento presenta un disavanzo già ampiamente ridotto rispetto al 2015, spiegava il sindaco, in particolare utilizzando una anticipazione dalla Cassa depositi e prestiti, rimborsabile in rate libere in trent’anni, oltre ad attente economie di spesa.
La bagarre si è riproposta quando si è discusso il bilancio 2016, con saldo in equilibrio. La minoranza ha affermato che il risultato è stato ottenuto con «coperture fasulle e fittizie» tipo alienazioni di beni comunali non certe. Dall’altra parte la maggioranza a ribadire, cifre alla mano, che i conti sono stati messi in sicurezza con risultati concreti senza toccare le tasche dei cittadini.
La minoranza «Insieme per il futuro», votando contro, aveva però minacciato l’«Aventino»: promessa mantenuta l’altra sera non presentandosi per il Consiglio che ha dato via libera alle convenzioni con capofila la Comunità montana per il regolamento sulla raccolta funghi e la costituzione Consorzio Bim del Mella. E.BART.