Un allocco per amico
Il rapace ferito
lo salva il cacciatore

L’allocco con Paolo Baldussi
L’allocco con Paolo Baldussi
L’allocco con Paolo Baldussi
L’allocco con Paolo Baldussi

Era caduto dal nido un paio di giorni fa durante i forti temporali che hanno colpito Sarezzo, finendo più morto che vivo nel prato di Paolo Baldussi, proprietario di una tenuta in località Obertello sulle montagne di Sarezzo.

È iniziata così la curiosa convivenza, durata un paio di giorni, tra un cacciatore amante della montagna e un esemplare di allocco di poche settimane. «L’ho trovato in mezzo al mio prato quasi morto - racconta Paolo Baldussi - Era inzuppato d’acqua, tremante per il freddo, affamato. Me ne sono preso cura in attesa di capire a chi poterlo affidare».

Baldussi ha rifocillato il rapace e poi ha preso contatto con gli agenti del Corpo forestale di Bovegno, poi con la Provincia e infine lo ha consegnato a una guardia di Villa Carcina. Da ieri pomeriggio l’animale è nelle mani di Gianpietro Marchesini, che lo avrà in affido finché dei colleghi non andranno a ritiralo per rimetterlo in libertà.

L’ALLOCCO non era ancora in grado di mangiare da solo, quindi il suo salvatore l’ha dovuto imboccare.

«Sono un cacciatore e sono un amante della natura e degli animali - evidenzia Baldussi -. Non c’è contraddizione per me: non è giusto associare tutta la categoria ai bracconieri o a comportamenti che non ci rappresentano. Coltiviamo una passione, ma rispettiamo le regole e ci prendiamo cura dell’ambiente. Lo facciamo da sempre».

Da tempo i cacciatori della Valtrompia vogliono mettere i puntini sulle i in difesa delle associazioni venatorie che si occupano della montagna, della cura dei sentieri e hanno a cuore la salute dei animali: «Se non fosse per i cacciatori che tagliano l’erba e vivono i monti - conclude Baldussi - il bosco sarebbe già arrivato in paese». M.BEN.

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