Al tavolo di Scarpizzolo
i dubbi sul terremoto

Una manifestazione contro lo stoccaggio a Bordolano
Una manifestazione contro lo stoccaggio a Bordolano
Una manifestazione contro lo stoccaggio a Bordolano
Una manifestazione contro lo stoccaggio a Bordolano

Ambientalisti e società di ricerca idrocarburi intorno allo stesso tavolo per un chiaro e pacato scambio di informazioni. L’incontro nell’aula consiliare del Comune di San Paolo tra una delegazione del Colsa (Comitato osservatorio lombardo sismicità e ambiente) guidata da Ezio Corradi, vice coordinatore dei Comitati ambientalisti lombardi, ed i tecnici Giuseppe Rigo e Pasquale Robustini della Cygam Energy Italia, la Spa autorizzata dal ministero delle Attività produttive e dello sviluppo economico ad effettuare la ricerca di idrocarburi nell’ambito del «Progetto Scarpizzolo», è stato definito «proficuo e interessante» dalla prima cittadina Giancarla Zernini, promotrice della serata. Vi hanno preso parte gli amministratori di Bassano Bresciano, Borgo San Giacomo, Corzano, Dello, Longhena, Mairano, Manerbio, Offlaga, Orzinuovi, Pompiano, Verolavecchia, il cui sottosuolo, insieme a quello di San Paolo, Barbariga, Verolanuova e Quinzano è coinvolto nel progetto di ricerca della Cygam.

Ad accrescere le preoccupazioni dei Comuni della Bassa il fatto che alcuni di essi sono contemporaneamente coinvolti nel progetto «Bordolano», per lo stoccaggio di gas metano (si avrebbe una pompa che introduce gas nel sottosuolo, a poca distanza da un’altra che lo estrae), mentre una decina sono interessati dal progetto «Corzano», che sotto diverso nome riporta in vita il progetto «Lograto», archiviato un anno fa dalla Regione, ma ripresentato, con una parziale modifica dei confini, dalla società milanese Exploenergy. All’incontro di San Paolo erano infatti presenti anche i rappresentanti di Lograto, preoccupati per l’inatteso ritorno del progetto di ricerca. Le posizioni di Cygam e Colsa rimangono chiaramente divergenti, ma i Comuni hanno avuto elementi in più che potranno essere utili per motivare le loro scelte. La Cygam Energy Italia svolge attività di ricerca idrocarburi in ambiti già monitorati dall’Eni, che vi avrebbe riscontrato quantità di gas e petrolio insufficienti per l’economia di una multinazionale, ma che potrebbero risultare vantaggiose per una impresa più piccola. «La Cygam provvederà ad acquisire le mappe sismiche prodotte dall’Eni, le rielaborerà mediante nuove tecniche per avere linee di miglior qualità, procederà ad indagini geologiche e geofisiche ed in base ai risultati realizzerà la perforazione di un unico pozzo esplorativo alla profondità di 1500 metri – hanno spiegato Rigo e Robustini - L’intervento durerà circa un mese, su un’area dell’ordine di un ettaro. Se sarà trovato gas, verrà estratto, altrimenti rimetteremo in sesto il sito, che tornerà come prima». La perforazione può generare terremoti? È la domanda che angustia i cittadini dal momento che la ricerca si svolge in zona sismogenetica. «Le analisi condotte da un gruppo di esperti internazionali sul sisma del 2012 in Emilia dimostrano che non si può dimostrare che ci sia una relazione» hanno risposto i tecnici Cygam.R.CAF.

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