Affollata camera ardente
Nella chiesa parrocchiale
l’ultimo saluto al ragazzo

Il pietoso recupero della salma del ragazzino
Il pietoso recupero della salma del ragazzino
Il pietoso recupero della salma del ragazzino
Il pietoso recupero della salma del ragazzino

Affollatissimo il cimitero di Calcinato ieri sera per la veglia di preghiera organizzata dalla Parrocchia di Ponte San Marco dinnanzi alla salma del giovane Klevis Seferaj.

Fra i primi ad arrivare il sindaco Marika Legati, costantemente attenta in queste ore al dramma indescrivibile che ha colpito la sua comunità. «Calcinato ancora una volta si sta dimostrando attenta e solidale verso le persone che la abitano - ha dichiarato - da tutti gli ambienti c'è stato un corale abbraccio nei confronti della famiglia che ha perduto questa giovane vita».

E MENTRE un grande afflusso di cittadini si prevede per le esequie in programma questa mattina alle 10,30 le indagini della Polizia ferroviaria si intensificano. Gli investigatori stanno lavorando per chiarire gli ultimi dettagli di quanto accaduto, dopo giorni di indagini supportate dai carabinieri della stazione sul piano logistico e ambientale.

Parlando con gli abitanti di questa frazione tagliata in due dalla ex strada statale Padana Superiore, è netta la percezione di una famiglia, i Seferaj, bene inserità nella comunità locale, di lavoratori integrati, dal papà alla mamma alle due sorelle più grandi. Così come emerge che il loro figlio Klevis quella sera si trovava a giocare con un gruppo di coetanei, ragazzi e ragazze italiani e stranieri, con i quali si conosceva da tempo, che stavano facendo un percorso scolastico, qualcuno già alle superiori, in un contesto sereno e accogliente. Non mancano in paese i centri di aggregazione, dall'oratorio alle sale di ritrovo, eppure quella sera è scattato l’impulso irrefrenabile di fare qualcosa estremo, un assurdo gioco a ridosso della ferrovia.

La zona è costantemente monitorata durante i pattugliamenti dei carabinieri e degli agenti della Polizia locale; in quella zona capitava di incontrare frotte di ragazzini o gruppetti che conversavano, tutt'al più coppiette che si appartavano, ma nulla che facesse sospettare qualcosa di ben più pericoloso. L'auspicio sussurrato da molti, pur amaro e tardivo, è che gli amici e i coetanei della giovane vittima sappiano fare tesoro di questa tragedia traendone un severo e dolente richiamo al senso di responsabilità da non trascurare mai in ogni attimo e in ogni ambito dell'esistenza.

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