Centro profughi,
il fronte del
«no» si allarga

di Valerio Morabito
I lavori alla ex caserma  Serini di Montichiari sono entrati nel vivo
I lavori alla ex caserma Serini di Montichiari sono entrati nel vivo
I lavori alla ex caserma  Serini di Montichiari sono entrati nel vivo
I lavori alla ex caserma Serini di Montichiari sono entrati nel vivo

Da una parte la protesta, dall’altra gli adempimenti istituzionali. Nel mezzo i lavori che stanno trasformando la ex caserma Serini in un centro di accoglienza profughi.

Sono giorni di grande fibrillazione per Montichiari. E il sindaco Mario Fraccaro è in prima linea. «Siamo a stretto contatto con la prefettura e il Viminale - conferma il primo cittadino -, perchè chiediamo garanzie sul fronte della sicurezza per gli abitanti della frazione della Fascia d’Oro. Lo Stato dovrà fare la sua parte». Nel giro di pochi giorni il numero di rifugiati ospitati a Montichiari si raddoppierà. Ai 140 gestiti con la rete di microaccoglienza, se ne aggiungeranno altri 130 alloggiati in tende in due magazzini dell’edificio militare dismesso che da domani sarà teatro di un presidio di protesta del comitato spontaneo. La mobilitazione per fermare l’operazione ha ricevuto nuova linfa dalla mozione approvata in Regione che chiede di sospendere il progetto.

«LA MOZIONE - spiega Fabio Rolfi vicecapogruppo della Lega Nord in Regione – sottolinea come la decisione dello Stato stia violando le normative previste dal Piano d’Area di Montichiari, che stabiliscono l’impossibilità di utilizzare l’ex caserma Serini per qualsiasi altro scopo non sia attinente l’aeroporto Gabriele D’Annunzio».

SI TRATTA ANCHE di «una presa di posizione politica – prosegue Rolfi – contro l’ingerenza e l’arroganza dello Stato nei riguardi di un territorio già afflitto da altri problemi. La Regione vuole il rispetto delle regole, ma soprattutto sta con i cittadini di Montichiari, che già si stanno mobilitando contro una decisione assurda e nociva».

Per il portavoce del Carroccio di Montichiari Marco Togni, «ci sono i presupposti per impugnare l’operazione in sede legale ma prima di tutto bisogna spingere l’Enac ad esprimere un parere in relazione alla compatibilità dell’attivazione di un centro di accoglienza di migranti con lo scalo aereo».

Da stasera il comitato «La Serini ai cittadini» si accamperà davanti all’ingresso dell’edificio militare dismesso con tende, striscioni e bracieri. Il sit-in proseguirà fino a sabato. «Sulla scorta della risposta della popolazione decideremo se proseguire il presidio - annuncia Silvia Gavezzotti del comitato -: sarà una manifestazione pacifica».

Davanti ai cancelli della ex Serini sono attese delegazioni di comitati, cittadini e associazioni provenienti da tutta la provincia ma anche dal Veneto dove la questione accoglienza migranti sta alimentando molte tensioni.

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