LE REAZIONI

Il gestore unico
«L’astensionismo
parla chiaro»

di C.REB.
Nessun punto di contatto tra gli schieramenti in campo nella battaglia dell’oro blu

Secondo il presidente di Acque Bresciane Gianluca Delbarba, «pur con il massimo rispetto per i cittadini che sono andati alle urne e che hanno a cuore il concetto di gestione pubblica del servizio idrico, bisogna rispettare anche chi ha invece deciso di non sostenere il quesito e ci ha dato un segnale molto forte attraverso l’astensione. Siamo certi che la Provincia lavorerà con i sindaci per trovare una sintesi che sia all'altezza delle aspettative dei bresciani». Delbarba osserva che «dover definire un piano industriale e finanziario che prevede investimenti per 1,5 miliardi, con un patrimonio di 60 milioni, faccia propendere per la necessità di avere partner che rendano la sfida realizzabile» e si augura che «la politica indichi rapidamente la soluzione». Alessandro Mattinzoli, coordinatore provinciale di Forza Italia, osserva: «Non abbiamo pregiudizi nei confronti di un sistema o di un altro, ma riteniamo che per Brescia la soluzione migliore sia quella del mix pubblico-privato a maggioranza pubblica. Il nostro partito ascolta il territorio attraverso i suoi sindaci, che per il 65% hanno votato a favore della gestione mista nell’assemblea della Provincia. Chi meglio di loro può conoscere il modello gestionale più idoneo alle proprie realtà?». Per questo «i bresciani, pragmatici come sono, hanno disertato in massa le urne - osservano i vice Giacomo Massa e Pierluigi Gaggia -: i cittadini guardano i risultati, il servizio offerto, la qualità dell’acqua con i controlli continui, gli investimenti innovativi di cui un bene prezioso come l’acqua ha bisogno. In un momento in cui risorse e competenze provinciali scarseggiano, avremmo preferito che il milione e mezzo speso per un referendum bizzarro fosse indirizzato alla sicurezza stradale e alle scuole». Ma il fronte che difende l’acqua pubblica non arretra. «Nonostante i tempi stretti, il boicottaggio, l’ipocrisia dei partiti e di molti sindaci, questa mobilitazione ha portato ad un esito per nulla scontato - afferma il consigliere regionale del M5S Ferdinando Alberti -. Un risultato che deve essere onorato da chi ama la democrazia e i beni comuni non solo a parole, ma attraverso i fatti. Attribuire una posizione politica ai cittadini non votanti è grave: a nessuno dev’essere concesso di farlo». Fiorenzo Bertocchi, leader di Rifondazione Comunista avverte: «Qualcuno ora proverà a “mercanteggiare“ sul valore delle quote del privato, o cercherà di accelerare il processo di privatizzazione, ma noi continueremo la nostra battaglia». • C.REB.

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