Ex Stefana, spuntano i veleni

La ex Stefana di Ospitaletto
La ex Stefana di Ospitaletto
La ex Stefana di Ospitaletto
La ex Stefana di Ospitaletto

Dalle previsioni si è passati ai riscontri di laboratorio ufficiali: come era prevedibile le falde sottostanti il sito della ex Stefana di Ospitaletto sono contaminate da cromo esavalente. Nei terreni dell’acciaieria dismessa giacciono inoltre scorie e un inquinamento diffuso da idrocarburi e metalli pesanti «ragionevolmente riconducibili alle produzioni dello stabilimento». Il quadro emerge dalle controanalisi effettuate a tempo di record dall’Arpa sul relitto dell’acciaieria destinato a diventare il polo logistico dell’Esselunga. L’indagine condotta dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente conferma gli esiti della lunga serie di controlli effettuati dalla Planeta studio associato (di Chivasso) per conto del marchio della grande distribuzione con centinaia di carotaggi e ricognizioni scientifiche su zolle e falda. Le analisi avevano riscontrato un mix di concentrazioni anomale di Pcb, idrocarburi e metalli pesanti, e i superi delle soglie riguardavano piombo, zinco e appunto il cromo esavalente, con concentrazioni dieci volte superiori ai limiti nella prima falda; della quale fortunatamente non ricavano materia prima gli acquedotti. Bisogna però rimuovere rapidamente la fonte inquinante per evitare un effetto percolazione. E i tempi della bonifica - grazie all’opera di monitoraggio dell’Arpa e soprattutto alla volontà di Esselunga di portare a termine la costruzione del polo logistico - dovrebbero essere ragionevolmente rapidi. Il primo «passo» sarà la caratterizzazione dell’intera area: una mappatura dei veleni per mettere a punto gli interventi di risanamento più idonei. Il sito della Stefana è stato acquistato da Esselunga all’asta fallimentare per 51,5 milioni, e ha già visto la rimozione di 150 mila metri cubi di macerie, sostanze fluide e scorie che hanno richiesto poco meno di 7 milioni di euro. Lo smantellamento ha anche riportato alla luce tre fusti radioattivi, anche questi già messi in sicurezza. C.REB.

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