Spunta l’ipotesi serbatoi
E non sarebbero italiani

 Serbatoi ausiliari: la nuova ipotesi
Serbatoi ausiliari: la nuova ipotesi
 Serbatoi ausiliari: la nuova ipotesi
Serbatoi ausiliari: la nuova ipotesi

Siluri? Bombe? Missili? Non secondo alcuni esperti delle aerobasi di Ghedi e Francavilla, contattati ufficiosamente per un parere basato sui pochi scatti a disposizione.

UN RISCONTRO che al momento, pur con le dovute e doverose precauzioni, sembrerebbe escludere l’ipotesi che si tratti di materiale esplosivo. Quei misteriosi oggetti sigariformi, lunghi un metro e mezzo, altro non sarebbero che serbatoi supplementari o componenti ausiliari del velivolo che di solito sono posizionati sotto le ali. Inoltre, è quasi sicuro che non si tratti di materiale riconducibile ai Tornado di stanza nella Bassa. Così come è probabile, considerando gli inserti di colore arancione, che i presunti serbatoi siano stati utilizzati per esercitazioni e non per operazioni militari. Quel che è certo è che siamo di fronte a componenti moderni e non a residuati bellici; che potrebbero essere stati trascinati a valle dal Chiese, fiume che nasce in Trentino dove il sorvolo di velivoli americani di stanza ad Aviano non è un fatto inconsueto. Ipotesi e nulla più, comunque. Il mistero resta. C’è da capire in primis con che cosa i tecnici dovranno fare i conti, e in seconda battuta accertare la provenienza del materiale ritrovato nella roggia. Gli artificieri di Brescia e Cremona saranno al lavoro nei prossimi giorni per chiarire l’enigma.M.MO.

Suggerimenti