Una fiaccolata per Simona
Indagini a un punto fermo

Simona Simonini
Simona Simonini
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Simona Simonini

«Anche il consulente della Procura, nominato dal pm Lara Ghirardi, ha stabilito che le lesioni riscontrate sul corpo di Simona Simonini non potevano causarne la morte. Conferma quanto accertato dal perito della difesa. Nei prossimi giorni dovrebbero essere note le anticipazioni sulle analisi tossicologiche». Pare soddisfatto, anche se si mantiene prudente l’avvocato Gianfranco Abate che difende Elio Cadei in carcere da lunedì della scorsa settimana per omicidio volontario.

Durante gli interrogatori davanti al pm e al gip - si è avvalso di non rispondere dopo aver confermato quanto detto al momento del fermo - il giardiniere di Provaglio d’Iseo ha ricordato che la sera precedente lui e la sua compagna avevano bevuto sette bottiglie di vino e assunto psicofarmaci. Non ricorda di alcuna lite. La difesa spera di poter giocare la carta della mancanza di volontarietà e che il decesso sia stato causato invece dal mix farmaci e alcol.

Frattanto stasera la comunità di Provaglio ricorderà Simona. L’appuntamento è alle 20,30 davanti al palazzo comunale. Il paese si unisce per dar vita ad un momento di raccoglimento in ricordo di Simona. «Porta una candela bianca, niente di rosso per favore, basta violenza - recita il messaggio fatto girare su WhatsApp da alcuni provagliesi - se ti va qualcosa di bianco come gesto di pace... Ne abbiamo bisogno tutti».

A Provaglio la piccola comunità è ancora scossa: non riesce a capacitarsi di quanto accaduto, alla luce anche del burrascoso e travagliato che ha contrassegnato la storia della coppia, culminato con la morte di Simona.F.SCO.

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