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Collio, memorie partigiane: il sentiero dedicato a un eroe

di Edmondo Bertussi
RESISTENZA. Domani l'alta Valtrompia e la Sicilia si incontreranno nella cornice della Pezzeda
Un omaggio a Gaetano Castiglione: il partigiano «Giusto» si sacrificò per la salvezza della sua brigata e venne impiccato dai nazifascisti

 Castiglione impiccato a Collio: i fascisti assassinarono un eroe
Castiglione impiccato a Collio: i fascisti assassinarono un eroe

 Castiglione impiccato a Collio: i fascisti assassinarono un eroe
Castiglione impiccato a Collio: i fascisti assassinarono un eroe

Sarà una celebrazione dell'eroismo, della Resistenza e del sacrificio quella che domani, nella cornice della Pezzeda, unirà la Valtrompia alla Sicilia. Sulla montagna di Collio, l'arcivescovo emerito Bruno Foresti benedirà l'inaugurazione del nuovo sentiero dedicato a Gaetano Castiglione, il partigiano «Giusto», un siciliano classe 1917 insignito della medaglia d'argento al valor militare.
In paese la via principale porta il nome di questo combattente eccezionale. E il 17 marzo del 1995, una delegazione guidata dall'allora sindaco Ugo Lazzari era nel Duomo di Castroreale per il gemellaggio nel nome di Gaetano, prima ardito nell'esercito, e subito dopo l'8 Settembre del '43 in alta valle vicino a Piero Gerola, quel comandante «Pierino» che stava formando il nucleo di Fiamme verdi della futura Brigata Ermanno Margheriti.
Il sentiero Castiglione è raggiungibile in due modi: salendo sul nuovo sentiero dei Minatori che parte dalla Tassara fino a passo Croce, imboccandolo da qui sulla sinistra della fontana perenne; oppure dalla parte opposta dal Rifugio Larice-Tonassi in Pezzeda andando in direzione dell'Ario. Dopo un'ora circa si arriva in località Scalvine, sotto il goletto omonimo. Qui, il 5 settembre del '44 si scatenò una furiosa battaglia tra la brigata e i nazifascisti, i quali avevano accerchiato di notte i partigiani salendo da Collio.
E qui, appunto, il siciliano «Giusto» scrisse una pagina di eroismo con gli amici Fausto Dalaidi, Augusto Vecchi, Alfredo Negrin e Wassili (un combattente russo). Riparati con due mitragliatici in un anfratto, sparando continuamente attirarono gli attaccanti verso di loro, consentendo alla brigata lo sganciamento attraverso il goletto. Caduti i quattro compagni, Castiglione resistette da solo. Il comandante Gerola racconta così l'episodio nel suo libro «Nella Notte ci guidano le stelle»: «...riprende la furia tedesca, e Gaetano, esauriti i caricatori della sua Breda e le munizioni dei mitra e dei moschetti sgancia le bombe a mano...usa la pistola d'ordinanza...inceppatasi la lancia come sfida verso gli assalitori, si avventa su di loro armato di un coltello da caccia...ferito più volte viene fatto prigioniero».
Poi i nazifascisti lo bastonarono e lo torturano, ma non gli strapparono una parola: e l'8 settembre lo impiccarono sulla via che poi gli è stata dedicata. Sul sentiero, in Scalvine, un cippo ricorderà il suo nome, quello dei quattro amici uccisi sul posto, di Angelo Analotti caduto poi il 15 settembre, e di Emilio Bellardini, fucilato a Brescia il 16 settembre 1944. Con i comuni di Collio e Castroreale hanno promosso l'iniziativa l'Anpi di Collio e San Colombano, le Fiamme verdi, il gruppo Sentieri della Resistenza e gli Amici dell'Alpe Pezzeda con l'adesione di Comunità montana, Cai, alpini e scuole del paese. Il programma inaugurale? Si partirà alle 8 dal piazzale della seggiovia, alle 10 ci sarà la messa nel rifugio Larice, e alle 11 il pellegrinaggio in Scalvine.

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