Corso Martiri della Libertà diventa via Sergio Ramelli

La locandina dell'appuntamento
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Oggi corso Martiri della Libertà per mezz'ora cambierà nome: nel 39° anniversario della morte dalle 13.30 alle 14 i Club Forza Silvio, i giovani di Forza Italia e di Fratelli di Italia -An e l'associazione «Noi di Destra Brescia» cambieranno l'intitolazione in «Via Sergio Ramelli - Vittima dell'odio comunista». Subito dopo l'affissione della targa si terrà il «rito del presente» e una mozione per chiedere ufficialmente di dedicare una via della città a Sergio Ramelli sarà consegnata al capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Mattia Margaroli, alla presenza del coordinatore cittadino Mariachiara Fornasari e dell'assessore regionale Viviana Beccalossi . Nel corso della «cerimonia» sarà anche esposto uno striscione con la scritta «Mai più odio, mai più comunismo».
Sergio Ramelli - ricorda una nota dei promotori dell'iniziativa di oggi - apparteneva al Fronte della Gioventù e nel 1975 fu ucciso sotto casa a colpi d chiave inglese («la famigerata Hazet 36») solo perché aveva scritto un tema contro le Brigate Rosse.
«Sergio è stato il simbolo dell'odio comunista che diventa assassino - sostengono in una nota congiunta il coordinatore provinciale dei Club Forza Silvio Matteo Pasotti, la coordinatrice provinciale di Forza Italia Giovani Tiziana Ippolito, la responsabile provinciale del movimento giovanile di Fratelli d'Italia Sara Polonioli e il presidente di Noi di destra Simone Massenza - . Sergio Ramelli è stato la rappresentazione tremenda dell'antifascismo militante nel nome del quale “uccidere un fascista non è reato” e per il quale il Consiglio comunale di Milano applaudì la notizia della sua morte dopo 47 giorni di coma».
«RAMELLI - ricorda la nota - era un ragazzo che frequentava le scuole superiori, giocava a calcio, aveva una fidanzatina e, anche se “fascista”, amava portare i capelli lunghi. Un ragazzo come tanti ma diverso, ucciso in modo pianificato e scientifico da 4 esponenti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia Operaia solo perché era di destra». Da qui la definizione di «martire della Libertà a cui non è stata ancora resa giustizia».

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