La prima vera parte a 19 anni in un film direttamente consegnato al mito («Non ci resta che piangere»). Quasi quarant’anni di set e palcoscenici, testi e interpretazioni. Il curriculum inattaccabile di chi alla quantità ha sempre anteposto la qualità. La conferma arriva da questa tournée targata Arca Azzurra: Amanda Sandrelli sarà in scena al Teatro Comunale di Erbusco mercoledì 16 novembre in «Lisistrata», frutto della creatività impareggiabile di Aristofane (adattamento e regìa di Ugo Chiti). Fiera d’interpretare «uno spettacolo che sarei felice di godermi da spettatrice».
«Lisistrata»: magìa e avanguardia 2500 anni dopo. La freschezza della modernità non conosce le leggi del tempo?
Sì. Sono le basi della cultura: dove dobbiamo tornare ora. In un momento di confusione è giusto ripartire dalle fondamenta. «Lisistrata» è un progetto nato prima del Covid e prima della guerra in Ucraina. Ora, di guerre ce ne sono sempre nel mondo, ma questa è tanto vicina, tanto presente nelle nostre vite.
La vicenda che rappresentate è attinente.
Di grande attualità: si parla di guerra fra Sparta e Atene, fra maschile e femminile.
Aristofane è la prova che il politicamente corretto nell’arte non ha mai funzionato: osare è la scelta vincente, che si tratti di Shakespeare o di Hitchock, di Jimi Hendrix o Monty Python.
La correttezza, intesa fra virgolette, non è un codice che può riguardare l’arte che è di per sé scorretta, scomoda e graffiante. Ciò che non dev’essere l’arte è noiosa. In questo momento, dopo la pandemia e la grande fatica che ha comportato, un po’ di leggerezza è quello che ci serve. Ci sarà tempo per piangere. Riprendiamo fiato.
L’ironia come arma di difesa?
Certo. Aristofane ha avuto il coraggio di provocare mostrando quanto il maschile sia ridicolo quando diventa maschilista. Quasi 3000 anni fa, l’idea di una donna che disquisisce di cose da uomini faceva ridere. Un doppio salto mortale, quello compiuto da Aristofane.
Uomini sempre più macchiette, donne sempre più autorevoli.
E in questa versione c’è lo zampino di Ugo Chiti, con cui sono felice di poter finalmente lavorare. Ugo ha saputo attualizzare il testo dove serviva utilizzando in luogo dei cori due coppie anziane in conflitto, una più acida e spietata, l’altra portatrice di speranza.
Erbusco, Franciacorta: ricordi di tournée nel Bresciano?
Girando per teatri vedi poco le città. Ma ho la mentalità della capogita e so per certo che nel Bresciano si mangia divinamente.
Dopo «Lisistrata»?
I progetti per il 2023 non mi mancano, ma adesso sono felice di portare in giro questo. Gli spettacoli sono come i figli: li ami tutti, ma alcuni sono più belli di altri. E questo è bellissimo.•.