«Cogito Ergo Sum», obiettivo felicità

di Alessandra Tonizzo
Lo scrittore bresciano Bruno Massaro con don Fabio Corazzina
Lo scrittore bresciano Bruno Massaro con don Fabio Corazzina
Lo scrittore bresciano Bruno Massaro con don Fabio Corazzina
Lo scrittore bresciano Bruno Massaro con don Fabio Corazzina

A potersi spezzare come fa il pane, la pace da rotta farebbe mutare le rotte. Invece le sue fratture allontanano comunioni, fracassano identità. Qualcuno però la incolla, dove può, con la saliva di discorsi al sapor di lievito. «Cogito Ego Sum» è un altro tentativo di Bruno Massaro (sua la pagina Facebook «Il tempo dello spirito»), di recupero tra piazza e quartiere, fin quando arriva il fiato. Ricercatore religioso, social-pacifist, autore di volumi motivazionali mira a bucare la filter bubble in cui ognuno si crogiola, disvelando le ragioni interne delle catastrofi esistenziali. «La boria dell’ego ha conferito all’uomo il potere di distruggere i rapporti sociali (o di alimentarne tensioni) e di devastare la natura», scrive; la consapevolezza che gli accadimenti - sia pandemici sia bellici - a coinvolgimento globale siano accomunati da un'autocoscienza cannibalica è modulata in 176 pagine. Ego dittatoriale. Ego assassino. Ego punitivo. Ego condannante. «Ecco perché probabilmente l’uomo ha bisogno di ripensare l’uomo», sentenzia. Pensare-e-agire dentro l'equazione «Terra = limone da spremere» ha portato verso siccitosi dirupi. «La pandemia è la logica conseguenza del comportamento estremo dell’ego umano, che ha privilegiato l’economia alla naturale vita umana. Dobbiamo assumerci la responsabilità dello stile di vita che abbiamo adottato»: la messa massariana guarda al cuore, di cose e popoli. Troppo spesso questi non battono all'unisono, disconnettono anzi dalle «origini primordiali», franando dolorosamente («La felicità dell’uomo è amare; quando l’uomo non lo fa, diventa perso, violento e insoddisfatto»). Non si tratta, per l'autore, di tornare a un'esistenza alla Tarzan, trasportati dalle liane del naturismo estremo. Quanto di re-imparare ad utilizzare ciò che ci è dato in prestito con bontà, scevri dalla logica imperante del profitto - altrimenti «l’uomo perderà sé stesso e lo farà per sempre». Obiettivo? Felicità. Quella... egoista, stavolta in puro senso coscienziale. Zittendo tutto, parlerà lo spirito, disvelando «folli progetti» cuciti sul sé: i bisogni essenziali: «È preferibile non sbandierarli. La cosa più importante è crederci, attivandoci per realizzarli. Sedetevi su una sedia, chiudete gli occhi e stabilite uno stato di calma interiore - suggerisce -. quella sarà la sede del vostro spirito. Ora che conoscete ciò che vorrete, provate a prendere una agenda, cercando di pianificare le vostre mete e scrivendo le vostre aspettative, gli obbiettivi che volete realizzare ed i tempi che vi volete dare. Ora sapete». Accanto a capitoli sibillini, tra psicologa e spiritualismo, l'inner-coach registra impressioni personali rispetto alle fasi più indigeste che ci hanno travolti dal 2020. Come nel primo pieno lockdown: «A spese effettuate, non vedo l’ora di fare ritorno alla mia abitazione. Nel viaggio, durato solo 5 minuti, non ho mai avuto tanta fretta di aprire quella porta, per incontrare il mondo: la mia famiglia! Forse il Fattore Covid non è arrivato per caso. È come se qualcosa avesse voluto dirci di cambiare direzione, di modificare atteggiamento». Di vederci con pupille quasi aliene, questuanti autenticità. Firmacopie alla Fiera della Microeditoria a Chiari domenica alle 11, in attesa della presentazione con don Fabio Corazzina il 30 (alle 20.30, nella sala Verde di via Luciano Manara 23).•.

Suggerimenti