CON SHAKESPEARE IL TEATRO RIPARTE

di Stefano Malosso
Viola Graziosi e Graziano Piazza, protagonisti lunedì e martedì di «Shakespeare for dummies»
Viola Graziosi e Graziano Piazza, protagonisti lunedì e martedì di «Shakespeare for dummies»
Viola Graziosi e Graziano Piazza, protagonisti lunedì e martedì di «Shakespeare for dummies»
Viola Graziosi e Graziano Piazza, protagonisti lunedì e martedì di «Shakespeare for dummies»

Ripensare le forme. Riplasmare la parola, i gesti. L’emergenza Covid può essere vista anche così, come l’occasione imperdibile per la definizione di nuovi paradigmi della comunicazione, nella convinzione che nulla sarà più come prima, e che un nuovo mondo sta nascendo. Guarda a queste nuove formule teatrali il nuovo appuntamento di «D’estate al Chiostro. Sette letture sceniche per ricominciare», la rassegna estiva del Ctb che lunedì e martedì porterà alle ore 21.30, nella cornice del Chiostro del Teatro Mina Mezzadri, una coppia di attori di grande talento: Graziano Piazza e Viola Graziosi, protagonisti di «Shakespeare for dummies. Sogno di una notte di mezza estate». Uno spettacolo che è un racconto in modo inedito delle storie immaginate dal bardo, aprendo il cuore al sentimento, alla visione e all’immaginazione. «Lo spettacolo è nato in tempo di quarantena -racconta Viola Graziosi - Io e Graziano ci siamo chiesti: come si fa ad andare avanti? Abbiamo capito che dovevamo far accadere qualcosa. È quindi uno stimolo alla creatività, al di là dei limiti imposti, guardando al suono come veicolo della visione interiore e all’immaginazione». Alternando il dialogo tra gli attori e quello tra i personaggi, lo spettacolo è un gioco complesso. «Guardiamo alla conoscenza del testo, e all’immersione nelle scene. A due voci raccontiamo la materia testuale, e poi entriamo nell’opera ricreando i dialoghi dei personaggi. Abbiamo scelto il tema della coppia: accanto alle scene degli innamorati e dei comici, ci saranno anche i dialoghi tra me e Graziano. E un ruolo primario l’avranno gli spettatori, che sono parte integrante di uno spettacolo che si va costruendo. Riscopriamo un testo classico, con un sorriso o una lacrima, con partecipazione. Pieni di vita, di pulsione». UNA RISCOPERTA che guarda alla sintesi. «Nella semplicità vogliamo ritrovare la potenza dell’evocazione dell’immaginazione - spiega Graziano Piazza - Che possa permettere, come nella concezione di Shakespeare, la ricreazione di mondi e atmosfere, per contattare quella parte di noi che ci permette di poter ricredere, ricominciare, avere una speranza che attraverso il teatro si possa avere di nuovo fiducia. In questo senso, il teatro è un atto di guarigione». Rileggere Shakespeare diventa allora veicolo di speranza, guardando a una parola capace di nidificare. «Voglio essere ottimista e pensare che dentro di noi possediamo quegli anticorpi che ci serviranno per trasformare la tragedia in una possibilità, un’occasione per ritrovare dentro di noi quello che è essenziale, cercando il senso di una comunità che si ritrova e si rispecchia nel teatro e in esso può trovare la sua essenza. In quanto attori, non ci siamo lasciati abbattere: anzi, è proprio in questo momento che è importante creare, proporre nuove idee, per arrivare al valore primario della comunicazione del teatro, qualcosa di essenziale ma allo stesso tempo con tutta la sapienza che questa arte ci dà. Siamo alla ricerca di un’autenticità della volontà di comunicare col pubblico, di ritrovare il gioco teatrale. Il pubblico deve tornare a essere parte fondamentale del teatro, che sopravviverà. Qualsiasi cosa accada». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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