SCATTI

Fotografia Zeropixel, la bellezza dell'analogico a Trieste: c'è anche Corsini

Letizia Battaglia, Andrej Furlan e Annamaria Castellan tra gli autori in mostra a Trieste
La locandina di Fotografiazeropixel
La locandina di Fotografiazeropixel
La locandina di Fotografiazeropixel
La locandina di Fotografiazeropixel

C'è anche il bresciano Renato Corsini tra le 108 firme che lasciano il segno a «Fotografia Zeropixel», fino all’8 dicembre a Trieste. Corsini, che è con Gianni Berengo Gardin nel direttivo del Macof, il Centro della fotografia italiana a Brescia, propone uno scatto del 1977 di un balletto di Maurice Bèjart, danzatore e coreografo francese.
L’ottava edizione del festival internazionale «Fotografia Zeropixel» raccoglie al Magazzino 26, a Trieste, gli scatti analogici di 108 fotografi, quasi un terzo dei quali da altri Paesi.
«La notte il neonato aveva pianto disperatamente ma la madre era troppo stanca per difenderlo da un topo che gli stava rosicchiando un dito». E' questa  la didascalia di un’immagine del 1978 della fotografa Letizia Battaglia, 86 anni, che ha rappresentato una donna con tre figli: una fotografia esposta al festival.
Andrej Furlan, sloveno, nell’anniversario della morte di Dante ha invece approfondito il Purgatorio con la rappresentazione di un trittico, su una stampa in sali d’argento, dal titolo «Visibile parlare» e Maurizio Frullani espone «Deposizione», con tre donne che abbracciano un corpo
maschile. 
All’interno del festival è stata anche allestita la mostra fotografica «Body/Corpo» in cui Annamaria Castellan presenta un albero «corpo violato», un albero di Trieste su cui «sono presenti scritte, a cui sono stati tagliati i rami, dove si vedono ferite rimarginate e addirittura una catena, che è una cosa terribile, inglobata nel tronco».

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