Storia di un cucciolo sopravvissuto all’orrore

di Alessandra Tonizzo
Indispensabile quarantena per il «recupero» del cane sopravvissutoLa copertina di quest’opera di denuncia. La prima del genere in ItaliaBoonrod, cane salvato dal macello, e Paola Tonussi oggi
Indispensabile quarantena per il «recupero» del cane sopravvissutoLa copertina di quest’opera di denuncia. La prima del genere in ItaliaBoonrod, cane salvato dal macello, e Paola Tonussi oggi
Indispensabile quarantena per il «recupero» del cane sopravvissutoLa copertina di quest’opera di denuncia. La prima del genere in ItaliaBoonrod, cane salvato dal macello, e Paola Tonussi oggi
Indispensabile quarantena per il «recupero» del cane sopravvissutoLa copertina di quest’opera di denuncia. La prima del genere in ItaliaBoonrod, cane salvato dal macello, e Paola Tonussi oggi

Si trattiene il fiato. Si finge una piccola morte, perché in quel momento il corpo lo vorrebbe: morire. Funziona così. Gli occhi vedono, se ne pentono ed è già tardi. Il cuore ha assorbito, resta macchiato. «Cosa faccio, adesso?» – urla.

Il silenzio dei templi, l’opalescenza dei Buddha. Rupi di nuvole, lune come grossi manghi maturi. Ecco la strada, la via per la parola, il pranayama del resuscitato. Lirica. «Non c’era altro modo per raccontare l’atrocità di ciò che dovevo raccontare. Altro verbo che dicesse, smussando l’orrore». Davanti a cani torturati, scuoiati, cucinati vivi. «È il Dog Meat Trade, barbaro commercio in nome di un tradizionalismo deteriore. Massacro che nasconde un traffico di bilioni di dollari l’anno in mano alla malavita», spiega Paola Tonussi. Prima scrittrice che, in Italia, ha deciso di denunciare questa «usanza incivile, ancora viva in Thailandia e in altri paesi dell’estremo Oriente».

Il suo «Boonrod: il cane salvato al Dmt» (Qui Edit), concorrente al premio Comisso 2016, sarà presentato domani alle 18 da Feltrinelli, in corso Zanardelli. già da alcuni giorni è in tutte le edicole, in allegato a «Bresciaoggi».

È la storia vera di un cucciolo sottratto al macello il 5 gennaio 2015 dalla Soi Dog. L’associazione thailandese – fondata da John Dalley, sua moglie Gill e Margot Homburg – fa parte del network internazionale dell’OIPA,  ed effettua quotidianamente investigazioni sotto copertura per identificare i trafficanti di cani e denunciarli alle forze dell’ordine. Grazie al loro lavoro, nel dicembre del 2014 la Thailandia ha approvato la prima legge per la Protezione Animale.

Ciononostante, la carne di cane è consumata nella maggior parte dei paesi asiatici, dal Laos alla Cambogia, dalle Filippine all’Indonesia, tra Taiwan, Vietnam e Corea del Sud. Con enorme pena per questa specie (la cui pelle passa alle concerie: guanti da golf, tamburi, cappelli), e seri pericoli di salute per i consumatori, visto che la tratta si basa perlopiù su animali randagi (oltre 50 mila solo nella provincia insulare di Phuket), veicolo di rabbia e infezioni.

BOONROD ESISTE. Era l’ultimo. Il sopravvissuto di una strage, una delle tante. «Sono stime fluide, sommerse – dice l’autrice veneziana, veronese d’adozione, vincitrice del Premio Vassalini 2013 –, che vanno dai 30 ai 50 milioni. Parliamo di cani trucidati in un singolo anno, in Asia». Scoperta la sua vicenda, dopo la quarantena riabilitativa, Paola si batte tramite Soi Dog per adottare «colui che è stato salvato». Colloqui, questionari, procedure, un viaggio in aereo, uno in treno e poi a piedi. Fino a casa. A fargli conoscere Sole e Fala, «perché in camera mia c’è sempre stata una cesta per il miglior amico dell’uomo».

Ed ecco la scrittura, poetica, densa. Il monologo di un cucciolo che passa dalle spiagge di Pakarang alle gabbie del nulla, in un viaggio sanguinoso verso Chang Mai, lungo la terra dei contrasti. Bellezza e tragedia.

«Manca poco all'inizio dell'orribile festival di Yulin in Cina», spiega Paola. Poi seguirà il Bok Nal in Corea, il festival dell'abbondanza e molti, molti altri, che vedranno uccisi in modo trucido decine di migliaia di cani. Tra sofferenze indescrivibili, perché si ritiene che l’aumento di adrenalina renda la carne più tenera, afrodisiaca. «La compassione non va parcellizzata – chiarisce –, convive tra la specie così come loro dovrebbero convivere: dignitosamente».

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