«Dante ha finalmente una voce di donna»

Lucilla Giagnoni: a Rai 5 tre canti al giorno da dopodomani fino al 25 marzo
Lucilla Giagnoni: a Rai 5 tre canti al giorno da dopodomani fino al 25 marzo
Lucilla Giagnoni: a Rai 5 tre canti al giorno da dopodomani fino al 25 marzo
Lucilla Giagnoni: a Rai 5 tre canti al giorno da dopodomani fino al 25 marzo

•• A riveder le stelle, il prima possibile. Nel perdurare della chiusura dei teatri nazionali, e con l’avvicinarsi minaccioso di nuove nubi all’orizzonte, la voce dei poeti possono diventare un faro, la guida per un’umanità nel bel mezzo del proprio oscuro vagare dei mesi pandemici. Tra queste voci, quella di Dante Alighieri assume la valenza di un nuovo percorso, catartico e rivelatorio, che oggi torna a nuova forza grazie alla voce di Lucilla Giagnoni, autrice e attrice particolarmente amata dal pubblico bresciano, che dal 21 febbraio al 25 marzo sarà in onda su Rai5 con l’interpretazione dei cento canti danteschi, portando il sommo poeta oltre la soglia del teatro con un appuntamento quotidiano di tre canti in seconda serata, fino a quel 25 marzo che, nel 1300, fu il giorno della partenza del viaggio dantesco. Un progetto che è nato nei mesi del primo lockdown, durante il quale l’attrice ha scandito le lunghe giornate con le letture della Divina Commedia, un testo cardine della ricerca di Giagnoni che proprio all’opera dell’autore fiorentino ha dedicato lo spettacolo, prodotto dal Centro Teatrale Bresciano ma bloccato dall’emergenza pandemica, dal titolo «Vergine Madre», che avrebbe dovuto debuttare in città il 9 dicembre al Teatro Sociale e che, attraverso 6 canti, ripercorre il viaggio dalla discesa agli inferi fino alle porte del paradiso. «Sono felice di questa messa in onda perché Dante finalmente ha una voce di donna - racconta Lucilla Giagnoni -. Ho sempre creduto che la Divina Commedia avesse una voce femminile. La si sente fino all’ultimo canto del Paradiso, con l’apparizione della Vergine Madre che rappresenta tutto ciò che dovrebbe essere il compimento dell’essere umano: realizzare l’impossibile, unire gli opposti. Compiere l’impossibile è l’ambito poetico: la poesia è quello sguardo che aiuta a unire le cose che non stanno insieme, a trovare il legame tracciando un nuovo disegno che ci sorprende. In questi tempi dobbiamo ridisegnare il futuro, e dunque abbiamo bisogno di una leadership che definirei poetica, pervasa da una poesia che non vive fuori dalla realtà ma dentro di essa, con una dimensione più profonda». La lettura diventa un gesto di resistenza, con le riprese video girate dalla figlia e la produzione affidata al marito. «Oggi senza Dante saremmo persi: ha rovesciato la visione, ha fatto l’impossibile. Leggendo Ugolino, che è un mostro, non puoi fare a meno di commuoverti: la poesia ti fa vivere con emozione anche la parte più oscura, e anche in questo coincide con lo sguardo femminile. Abbiamo bisogno di questo sguardo per costruire il futuro, cambiare il nostro atteggiamento verso il pianeta, dobbiamo smettere di essere consumatori e tornare a condividere. Dovremo attrezzarci di poesia».•.

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