Francesco Berta, ecco l’asso della classica contemporanea

di Claudio Andrizzi
Francesco Berta: talento bresciano della classica contemporanea,  pianista di fama ormai internazionale
Francesco Berta: talento bresciano della classica contemporanea, pianista di fama ormai internazionale
Francesco Berta: talento bresciano della classica contemporanea,  pianista di fama ormai internazionale
Francesco Berta: talento bresciano della classica contemporanea, pianista di fama ormai internazionale

Torna in scena l’asso bresciano della «classica contemporanea»: pianista di fama ormai internazionale, Francesco Berta ha pubblicato in questi giorni il suo nuovo album «Hansa Studios Sessions», importante capitolo discografico realizzato in un luogo iconico per tutti gli appassionati di musica. «Come molti sanno, gli Hansa Studios di Berlino in passato hanno ospitato alcuni dei più grandi nomi della storia della musica moderna, dai Tangerine Dream a Bowie, da Brian Eno a Iggy Pop, dagli U2 a Nick Cave passando per i Depeche Mode; Rem e Boney M – racconta Francesco -. Per questo è per me davvero motivo di incontrollabile eccitazione poter annunciare al mondo l’uscita di un mio disco registrato proprio in questi studi pazzeschi, dove si respira l’atmosfera della leggenda: tra le altre cose si dice che David Bowie abbia composto Heroes guardando fuori da una delle finestre dello studio, mentre guardava il suo produttore Tony Visconti mentre baciava la corista Antonia Maass». Il lavoro contiene cinque nuove composizioni oltre alla rilettura di alcuni lavori precedenti. «Essere nello stesso luogo dove hanno preso vita così tante canzoni entrate nel mito è stata davvero un’esperienza incredibile. Ho registrato utilizzando la loro celesta, il Fender Rhodes, il loro pianoforte, e davvero non vedo l’ora che tutti quelli che mi seguono ed amano la mia musica ascoltino il risultato. Voglio però anche ringraziare lo straordinario ingegnere del suono Kian Moghaddamzadeh, senza di lui il progetto non sarebbe stato possibile. Il suo incredibile talento e la sua cura sono stati impareggiabili, sono così grato per aver avuto l’occasione di lavorare con lui». Il disco è stato anticipato online da Francesco con un video di lancio presente sul suo canale You Tube. «È una specie di dietro le quinte delle session di registrazione, l’ho voluto fare per dare a tutti un piccolo frammento della magia che si è creata agli Hansa quando ho registrato. Perché davvero ho messo tutta la mia anima in questo album: è stata una di quelle opportunità che capitano solo una volta nella vita». Originario di Borgosatollo, lo scorso anno Berta aveva firmato un contratto con Universal Music per la pubblicazione di due album di composizioni inedite: «Between Lives» e «Self portrait», entrambi scritti esclusivamente per pianoforte solo e realizzati con una tecnica di registrazione molto particolare ed un importante contributo bresciano. «In quell’occasione ho utilizzato un pianoforte compatto Lester degli anni ‘70, alto circa la metà dei pianoforti a muro: con l’aiuto dell’accordatore bresciano Passadori abbiamo installato una sordina, il panno di feltro tra le corde e i martelletti comune nei pianoforti a muro, per creare un suono il più possibile morbido ed ovattato». Berta ha alle spalle una carriera ormai ultradecennale partita con i Synthworks: il suo è un percorso di continua crescita che in tempo recenti lo ha portato anche nei mitici studi di Abbey Road a Londra per condurre una session di sue musiche. Molto prolifico, a gennaio aveva già pubblicato su Sporify un altro disco registrato dal vivo a Varsavia. «Live in Warsaw è una collezione dei miei pezzi più amati insieme a composizioni inedite. Registrare in questa splendida città è stato un’esperienza indimenticabile: un nuovo, importantissimo capitolo nel mio lungo viaggio musicale».•.

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