L'INTERVISTA

Francini, tris bresciano a teatro: «Nel mio show racconto la verità»

di Gian Paolo Laffranchi
Tre date: da martedì 22 a giovedì 24 prima in città, poi a Erbusco e a Edolo con «Una ragazza come io». «La vita è bella nella consapevolezza di quanto sia anche imperfetta A fine anno sarò su Rai1 con un film e ora completo il quinto romanzo».
L’attrice fiorentina ha debuttato al cinema vent’anni faChiara Francini:  43 anni il 20 dicembre, è laureata all'Università degli Studi di Firenze in Lettere con 110 e lode
L’attrice fiorentina ha debuttato al cinema vent’anni faChiara Francini: 43 anni il 20 dicembre, è laureata all'Università degli Studi di Firenze in Lettere con 110 e lode
L’attrice fiorentina ha debuttato al cinema vent’anni faChiara Francini:  43 anni il 20 dicembre, è laureata all'Università degli Studi di Firenze in Lettere con 110 e lode
L’attrice fiorentina ha debuttato al cinema vent’anni faChiara Francini: 43 anni il 20 dicembre, è laureata all'Università degli Studi di Firenze in Lettere con 110 e lode

Come un tour-lampo: 3 tappe in 3 sere, dalla città alla Valle Camonica passando per la Franciacorta; martedì 22 alle 20.45 a Brescia al Teatro Santa Giulia, mercoledì 23 alle 20.45 a Erbusco al Comunale, giovedì 24 alle 20.30 a Edolo al San Giovanni Bosco. È il giro bresciano di Chiara Francini, attesa da 3 palcoscenici diversi con il suo one woman show «Una ragazza come io». Un gran varietà cucito su misura della versatile attrice toscana, che ne è anche l’autrice in tandem con Nicola Borghesi (musiche dal vivo, elettronica e strumenti giocattolo di Francesco Leineri; produzione Infinito Teatro).

A Brescia è già stata da scrittrice 3 anni fa per presentare a Librixia «Un anno felice». Prima volta sulla scena, invece?
Sì. E non vedo l’ora. Mi piace moltissimo, l’idea di una prima volta teatrale: per me il cinema e la televisione sono telefonate d’amore, il teatro è un abbraccio. Amo esibirmi in città, ma la provincia è il mio habitat naturale. La verità in tutti sensi, nel bene e nel male, si trova in provincia. Noi siamo quello che abbiamo mangiato da piccoli.

E lei è nata a Firenze, ma cresciuta a Campi Bisenzio: città e provincia.
Sì, in me convivono entrambe le esperienze. In questo spettacolo molto amato e che considero rivoluzionario dico la verità di una storia umana che parte dalla provincia. Racconto in maniera divertente e malinconica insieme prima il rapporto con una realtà in cui ci si sente amati ma stretti, poi il passaggio nel liceo dell’élite fiorentina dove ci si sente sempre fuori posto.

Come reagisce il pubblico?
Tutti, in particolare le donne, quando vengono a salutarmi mi dicono "questo spettacolo parlava di me". Non c’è niente di più bello che si possa dire ad un’artista. Ridono, si commuovono. C’è tutta una serie di riferimenti culturali in ordine cronologico in cui tutte le donne sopra i trent’anni si riconoscono. Un spicchio di vissuto in cui hanno abitato tutte.

Il suo monologo è il frutto di uno spirito poliedrico e capace di non prendersi troppo sul serio: una delle forme supreme d’intelligenza. L’ironia ci salverà?
In me c’è la consapevolezza che nello spazio che intercorre tra i nostri talenti e i nostri limiti risiede la possibilità di essere unici. L’ironia è la capacità di abbracciare anche le brutture che fanno parte delle nostre esistenze. Racconto, nello spettacolo, anche cose che rappresentano fallimenti. La vita non è bella perché è sempre felice: è bella anche prendendo atto della sua imperfezione.

Film, pièce, cinema e televisione oltre al teatro: i suoi prossimi passi?
l 29 dicembre su Rai 1, in prima serata, andrà in onda «Una scomoda eredità» per il ciclo «Purché finisca bene». Si tratta di un film per la televisione che abbiamo girato a ottobre a Carloforte, in Sardegna, una commedia straordinaria che narra una storia familiare; con me ci saranno Cesare Bocci, Euridice Axen e Cristiano Caccamo. Sono su Discovery + con «Drag Race Italia» e da gennaio sarò in tournée nei teatri con «Coppia aperta quasi spalancata» di Dario Fo e Franca Rame.

È anche scrittrice: ha in serbo una nuova uscita?
Sì: sto scrivendo il mio quinto romanzo. Una storia che va dalla seconda guerra mondiale agli anni di piombo, con due personaggi femminili al centro della vicenda. Lo pubblicherà Rizzoli.

Suggerimenti