«I comunisti? Son diventati tutti vegani»

«Scorrettissimo me» al Dis_Play: la verve di Paolo Rossi      ONLY CREW/Orizio
«Scorrettissimo me» al Dis_Play: la verve di Paolo Rossi ONLY CREW/Orizio
«Scorrettissimo me» al Dis_Play: la verve di Paolo Rossi      ONLY CREW/Orizio
«Scorrettissimo me» al Dis_Play: la verve di Paolo Rossi ONLY CREW/Orizio

«Ormai non recitiamo più, noi comici – stupisce tutti Paolo Rossi in apertura di “Scorrettissimo me” –: là fuori tutti recitano meglio, del resto. Persino i notai, che sanno farsi pagare molto di più. E ovviamente i politici, ma non sono abituato a parlare male dei colleghi. Lo faccio solo quando sono a corto di battute». Politicamente scorretto, in tutto e per tutto: nello spazio Dis_Play del Brixia Forum, il comico di Montefalcone ha dato vita sabato sera a uno show che, per sua stessa ammissione, vuole essere diverso di serata in serata, di momento in momento: uno stand up che diviene commedia dell’arte, liberamente variata attorno al canovaccio di partenza. Con lui, sedicente saltimbanco, sul palco suonano I Virtuosi del Carso, che arrivano affannati, camuffando un breve ritardo come parte dello show dopo che il capocomico attacca in playback: «Una pattuglia acrobatica – sentenzia Rossi accogliendoli una decina di minuti dopo il previsto –: ho detto loro che avremmo cominciato a 21 e 30, fino a pochi minuti fa erano fuori a fumare». È un teatro d’improvvisazione e di scambio, anche con il pubblico: «Vi danno fastidio le luci? A me di più». «Siamo noi a pagare te» – ribatte un fan in platea. «Dovreste saperlo, il mondo funziona al contrario – sbeffeggia Rossi –: voi ora siete qui, a pagamento, mentre ci sono altri sei spettacoli gratuiti per Brescia Capitale della Cultura. Forse non siete bresciani? Mi viene il dubbio». I Virtuosi accompagnano il tutto con i loro intramezzi musicali: contrabbasso, fisarmonica e chitarra, a intervallare il flusso di coscienza di Rossi. Che cita i suoi maestri, a partire da Enzo Jannacci: «Con lui il teatro entrava nella vita, e viceversa: si racconta che io fossi un suo esperimento, non so fino a che punto riuscito. È stato lui che ha dato un indirizzo diverso alla mia carriera: dal surrealismo alla satira politica, su tutti del Cavaliere». E sulla sua, di posizione politica: «Io sarei ancora di sinistra... È che non so più dove mettermi. I comunisti? Ormai non mangiano più i bambini: sono diventati tutti vegani». Il politicamente corretto complica la vita perché rovina i tempi della comicità: in direzione contraria, Rossi lo rifiuta categoricamente. Scherzando su ciechi e nani, lui si vanta di essere il portavoce di questi ultimi: il pubblico bresciano lo ringrazia nel migliore dei modi possibili, ridendo dall’inizio alla fine della serata. E da nano lo riconosce gigante della comicità.•. Mi.La.

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