IL TRIBUTO A SEVERINO

di Jacopo Manessi
Del Bono,Milanesi,Bragaglio,Paolo Barbieri (comitato organizzativo)Emanuele Severino, filosofo e accademico classe 1929
Del Bono,Milanesi,Bragaglio,Paolo Barbieri (comitato organizzativo)Emanuele Severino, filosofo e accademico classe 1929
Del Bono,Milanesi,Bragaglio,Paolo Barbieri (comitato organizzativo)Emanuele Severino, filosofo e accademico classe 1929
Del Bono,Milanesi,Bragaglio,Paolo Barbieri (comitato organizzativo)Emanuele Severino, filosofo e accademico classe 1929

L'annus mirabilis è il 1958. Aria nuova nella filosofia italiana: un giovanissimo Emanuele Severino, all'epoca nemmeno trentenne, pone le basi per una costruzione di pensiero che lo tiene occupato ancora oggi. L'edificio teoretico trova le sue fondamenta nel testo «La struttura originaria», pubblicato a Brescia da La Scuola: una rivelazione. O rivoluzione, per meglio dire. Specchio di novità che compie i suo primi 60 anni, e che verrà celebrato con i dovuti crismi nei due giorni del convegno «All'alba dell'eternità», organizzato dall'Associazione Studi Emanuele Severino (Ases), costituita nel 2017, sotto la direzione scientifica degli studiosi Ines Testoni, Giulio Goggi e Vincenzo Milanesi, presidente della realtà. Tra i patrocini spiccano quelli del Senato della Repubblica, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell'Accademia dei Lincei. L'apertura è in programma venerdì 2 nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia, con gli interventi delle principali autorità politiche cittadine, a partire dal sindaco Emilio Del Bono, passando per Maurizio Tira, rettore dell'Università degli Studi, Mario Taccolini, prorettore della Cattolica, lo stesso Milanesi, Claudio Bragaglio, presidente della direzione regionale Pd e membro del comitato organizzatore, Ilario Bertoletti, direttore della Morcelliana. Il fulcro sarà costituito dalle riflessioni sul senso dell'eternità, con gli interventi del ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, dell'ex sindaco Paolo Corsini, di Ines Testoni e di Giulio Goggi. Al termine della mattinata l'associazione Festival della Filosofia in Magna Grecia consegnerà il Premio Parmenide a Severino, mentre le discussioni del pomeriggio si sposteranno nell'Aula Magna dell'Università Cattolica di via Trieste, dove il filosofo bresciano tornerà per la prima volta dalla fine degli anni '60. Da segnare con il circoletto rosso l'incontro di Severino con Biagio De Giovanni alle 17.10, sul tema «Eternità, potenza, tecnica». Confronti concentrati nell'Aula Dancelli dell'Università degli Studi di Brescia (contrada Santa Chiara) sabato 3: spicca, in chiusura, il confronto tra Severino e Graham Priest sul principio di non contraddizione, dalle 16 alle 19. «Un evento che conferma il legame del protagonista con la sua città» sintetizza Milanesi. L'ingresso è libero e aperto alla cittadinanza (con collegamento video dalla sala consigliare), mentre per gli altri è necessario essere iscritti all'Associazione Studi Emanuele Severino. Sono attesi circa 70 studiosi: per informazioni, ases.unipd.it. •

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