L’essenziale è l'invisibile: mostra al Museo Diocesano

di Michele Laffranchi
Sculture realizzate nel 2020 da artisti non vedenti e ipovedenti che hanno partecipato al corso di scultura «I passi dell’arte» voluto dalla Scuola di Arte Sacra di Firenze
Le «Sculture dell’invisibile»  sono il frutto di un percorso formativo in arti plastiche per non vedenti
Le «Sculture dell’invisibile» sono il frutto di un percorso formativo in arti plastiche per non vedenti
Le «Sculture dell’invisibile»  sono il frutto di un percorso formativo in arti plastiche per non vedenti
Le «Sculture dell’invisibile» sono il frutto di un percorso formativo in arti plastiche per non vedenti

La scultura si gode innanzitutto col cuore, prima e al di là degli occhi: il linguaggio universale dell’arte non conosce ostacolo alcuno e, anzi, è dimostrazione che ogni cosa diviene possibile quando affrontata con passione ed entusiasmo. Questo il messaggio scandito a voce forte e chiara da «Sculture dall’invisibile», mostra che dal 17 giugno al 18 luglio sarà ospitata al Museo Diocesano: l’esposizione, che oltre al Diocesano vede la sinergia di Accademia delle Belle Arti Laba e Cfp Vantini, è patrocinata dall’Uici (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) e permetterà di fruire delle sculture realizzate nel 2020 da artisti non vedenti e ipovedenti che hanno partecipato al corso di scultura «I passi dell’arte» voluto dalla Scuola di Arte Sacra di Firenze, altro partner dell’iniziativa. Felicissimo Marcello Menni, direttore di Laba: «Abbiamo a cuore il tema della disabilità e dell’arte accessibile a tutti – ha spiegato ieri in apertura della conferenza stampa di presentazione della mostra –. Abbiamo scelto in quest'ottica di collaborare con delle eccellenze come la Scuola Vantini e il Museo Diocesano». Accanto all’esposizione, tra l’8 e il 10 luglio andrà in scena anche un workshop che, sulla scia di quello fiorentino, sarà dedicato proprio a non vedenti e ipovedenti, per introdurli al materico contatto con l’arte: si lavorerà con la creta e, nell’ottica di valorizzare il territorio, col pregiato marmo di Botticino (con una visita organizzata anche al Museo omonimo). Il workshop si svolgerà nei laboratori del Vantini e sarà aperto a una trentina di persone: «La tradizione si fonde con la novità – sottolinea orgogliosa Lara Vianelli, direttrice del Cfp Vantini –: l’apertura a non vedenti e ipovedenti è per noi una ventata d’aria fresca e la dimostrazione concreta che l’arte può superare ogni barriera». «Sperimentare sì, ma nell’ottica di costruire qualcosa di poi realmente radicato e ripetibile – aggiunge Lucia Tanti, direttrice della Scuola di Arte Sacra di Firenze –. La scelta di organizzare la mostra a Brescia è legata anche al fatto che questa splendida città, l’anno prossimo, sarà capitale della cultura in Italia. Non avrebbe potuto esserci posto migliore, anche per ripetere l’esperienza del workshop». Al Museo Diocesano l'onore dunque di ospitare la mostra, che verrà inaugurata il 17 giugno: «Nel 2023 ospiteremo anche l’esposizione di un grande artista non vedente, Felice Tagliaferri – anticipa Mauro Salvatore, direttore del Museo –. In quest’ottica offriremo anche un’esperienza innovativa, che permetterà ai vedenti la possibilità di immedesimarsi in quella che è la prospettiva differente dei non vedenti. Crediamo nell’edificio museale come strumento di conoscenza complementare alla scuola, che va coltivato in ogni circostanza al massimo del suo potenziale». L’arte come prodotto che sa superare ogni siepe, gettando la percezione oltre l'immediatezza tangibile dei sensi: «Sculture dall’invisibile» è trasmissione di una diversa modalità di percepire la realtà, da sperimentare tra pochi giorni al Diocesano. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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