La Memoria perpetuata Storie delicate e potenti

di Emanuele Zanini
La copertina del volume «Internati militari italiani»
La copertina del volume «Internati militari italiani»
La copertina del volume «Internati militari italiani»
La copertina del volume «Internati militari italiani»

Si è appena celebrato il Giorno della Memoria, in ricordo delle vittime dell’Olocausto e della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. Per ricordare sono in edicola con L’Arena due volumi che trattano, in maniera differente, il tema. In «Internati militari italiani», al prezzo di 7,90 euro più il costo del quotidiano, si racconta la storia degli oltre 650mila internati italiani, con la testimonianza del diario di uno di loro, Giacinto Tonellotto. Attraverso i suoi ricordi viene ricostruita l’odissea di migliaia di giovani che scelsero la strada del lager per dire no al nazifascismo. Gli internati rappresentano la prima forma di Resistenza: i militari catturati dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 rifiutarono l’onta di servire sotto la bandiera di Salò e dell’esercito occupante e preferirono l’internamento nei campi di prigionia nazisti. Quasi cinquantamila dei seicentocinquantamila internati morirono nei lager in Germania, di stenti, di malattia o per le violenze subite. Nel libro – edito da Editoriale Programma e scritto da Silvia Pascale e Orlando Materassi – si spiega come il «no» sia stato pronunciato da militari di ogni grado, arma e categoria, appartenenti a reparti diversi, catturati in territori e circostanze diversi, ristretti in lager diversi, senza punti di riferimento, senza suggestioni o imposizioni gerarchiche; cittadini indigenti, benestanti, braccianti, contadini, impiegati, professionisti, intellettuali, analfabeti, cittadini del Nord, del Centro, del Sud, delle Isole. Una pagina di storia ancora poco conosciuta, che non compare nei libri di testo scolastici, su cui è calato il silenzio per molti anni. «La Stella che non brilla», invece, con L’Arena al prezzo di 8,90 euro più il costo del giornale, racconta una storia delicata ma potente per spiegare ai bambini la tragedia della Shoah attraverso parole di speranza. Il libro, edito da Gribaudo e scritto da Guia Risari e con un’appendice di approfondimento storico e artistico, racconta la storia di una bambina che trova in una soffitta una scatola di latta contenente una stella di stoffa che una volta doveva essere gialla, ma che il tempo ha sbiadito. Quando interroga il padre sulla sua provenienza, questi impallidisce e le promette che sarà il nonno a raccontarle la storia di quella stellina. Quel pomeriggio stesso il nonno arriva a casa proprio per lei e per la storia che aspetta. Non è una storia allegra, anzi è molto triste, e farà piangere la bambina ma, come le dice il nonno, la cosa più importante è sapere e non dimenticare.•.

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