INTERVISTE

Lomasko e Badiucao: «Agire sul mondo con la penna, non con le armi»

I protagonisti del precedente allestimento e di quello che aprirà i battenti tra un mese hanno risposto alle domande della stampa
Lomasko e Badiucao: «Agire sul mondo con la penna, non con le armi»
Lomasko e Badiucao: «Agire sul mondo con la penna, non con le armi»
Lomasko e Badiucao: «Agire sul mondo con la penna, non con le armi»
Lomasko e Badiucao: «Agire sul mondo con la penna, non con le armi»

La mostra che aprirà l’11 novembre è un modo per dare voce anche a tutti i dissidenti russi che manifestano nelle piazze, a chi non vuole partire per il fronte e non vuole sparare a nessuno a prescindere dalla nazionalità, vera o presunta, antica o recente, imposta o rivendicata. Ma gli artisti - che siano nati a Dyarbakir, a Shanghai o a Serpukhov - parlano a nome di tutti quelli che sulla terra vengono messi a tacere. Per questo sembra che le performance di Zehra Dogan e Badiucao non siano finite, perché il discorso è appena cominciato. E pieno di significati arriva ai presenti il saluto dell’artista turca: il pensiero va all’Iraq, dove l’attivista curda Nagihan Akarsel è stata assassinata con 11 colpi di arma da fuoco. «Siamo tenuti come comunità a fare il suo nome», rimarca la curatrice Elettra Stamboulis che riporta il saluto e che per l’impegno riceve anche l’abbraccio dell’interprete, l’ucraina Vera Sakharova che vive sul lago di Garda.

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E tanti sono i nomi, i vissuti, le identità dei personaggi ritratti dalla russa Victoria Lomasko, che «ha deciso di non prendere in considerazione i media ma di esprimere ciò che vede e sente la gente. I fatti reali non hanno niente in comune con la propaganda di Putin. Però la realtà diverge anche da quel che dicono i media europei. Perché essere dissidente non significa essere una persona “comoda per tutti“: molti giornalisti si aspettano da me che io giudichi la gente protagonista dei miei disegni, solo perché si tratta di russi. Però non è la nazionalità sul passaporto a determinare la posizione di una persona ma tutto quello che ha dentro, la sua opinione: la diversità è la libertà» conclude Lomasko.

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«Noi artisti siamo intrappolati in una piccola bolla: è molto difficile mostrarsi. Questo è il bello del progetto di Brescia: ora ho l’opportunità di conoscere il colorato lavoro di Victoria, con toni forti usati in contrapposizione a molti suoi pallidi personaggi. Il “fiore“ che vediamo è quello della nuova generazione, che sta sbocciando». Le opere di Badiucao hanno raggiunto Praga ma nel frattempo l’artista ha lavorato «proprio sull’invasione dell’Ucraina e sui modi in cui la Cina sta aiutando la Russia dietro le quinte. Molto di ciò che produco ora tratta della tragica situazione in Europa. Ma un’altra parte si focalizza sulla possibilità che la Cina invada Taiwan». •. Cente

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