Lovetrain2020, ovazioni al Grande col pop di classe dei Tears for Fears

Un potente affresco collettivo, quello realizzato da Emanuel Gat in Lovetrain2020, lo spettacolo andato in scena l’altra sera al Teatro Grande: un affresco caratterizzato da una vivacità che ben si sposa con le canzoni dei Tears for Fears, duo britannico dal pop raffinato e popolare insieme. Quattordici i danzatori schierati sulla scena e abbigliati con costumi che tra l’altro sono stati ideati e realizzati da Thomas Bradley, uno dei ballerini della compagnia; sono costumi di particolare ricchezza nella loro diversità e sembrano alludere a un passato lontano, rivisitato e arricchito con elementi attuali. Il risultato è coloratissimo. Gat unisce l’aspetto corale con una miriade di scene singole o di coppia, spesso abbandonate dalla musica per immergere i singoli personaggi in un silenzio assoluto, dove i movimenti rallentano creando una tensione quasi spasmodica. È uno spettacolo i cui la potenza evocativa di ogni singolo quadro confluisce senza soluzione temporale in quello successivo, dove ogni personaggio o ogni coppia conquista il suo spazio in modo naturale, senza creare tensioni con la massa, col gruppo che ogni poco sopraggiunge, anzi irrompe con la sua forza gioiosa e che si frammenta a sua volta in piccoli quadri dove il gesto atletico si sposa con particolare efficacia all’intensità della rappresentazione. Quattordici splendidi corpi che sanno passare in un attimo dalla ieraticità statuaria all’irruenza incontenibile, spesso pervasa da una terribile e sensuale dolcezza che è anche una delle caratteristiche di questo spettacolo in cui le luci morbide si alternano a lampi taglienti e drammatici. Uno spettacolo piuttosto lungo ma nel quale il pubblico non si è certo annoiato, grazie alla bravura di una compagnia che ha raccolto vere ovazioni.•. L.Fert.

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