Massimo Ranieri incanta Arte, emozioni e verità di uno show a tutto tondo

di Luigi Fertonani
Canta, balla, riempie il palco:  Massimo Ranieri mattatore ieri sera a Brescia sul palcoscenico del Gran Teatro Morato FOTO ONLY CREW/Riccardo BortolottiMassimo Ranieri: quasi sessant’anni di carriera, sempre sulla cresta dell’onda FOTO ONLY CREW/Riccardo Bortolotti
Canta, balla, riempie il palco: Massimo Ranieri mattatore ieri sera a Brescia sul palcoscenico del Gran Teatro Morato FOTO ONLY CREW/Riccardo BortolottiMassimo Ranieri: quasi sessant’anni di carriera, sempre sulla cresta dell’onda FOTO ONLY CREW/Riccardo Bortolotti
Canta, balla, riempie il palco:  Massimo Ranieri mattatore ieri sera a Brescia sul palcoscenico del Gran Teatro Morato FOTO ONLY CREW/Riccardo BortolottiMassimo Ranieri: quasi sessant’anni di carriera, sempre sulla cresta dell’onda FOTO ONLY CREW/Riccardo Bortolotti
Canta, balla, riempie il palco: Massimo Ranieri mattatore ieri sera a Brescia sul palcoscenico del Gran Teatro Morato FOTO ONLY CREW/Riccardo BortolottiMassimo Ranieri: quasi sessant’anni di carriera, sempre sulla cresta dell’onda FOTO ONLY CREW/Riccardo Bortolotti

Raccontare e raccontarsi è il destino di Massimo Ranieri, che ieri sera al Gran Teatro Morato ha fatto una volta di più il pieno di brividi per un pubblico che, se apprezza la bravura, adora la «verità» di un uomo che sa esprimere con un’intensità quasi leggendaria le emozioni attraverso la musica. Emozioni che abbondano in questo suo tour «Tutti i sogni ancora in volo»: prima citazione da una celebre canzone, poi libro autobiografico, ora spettacolo che non tradisce le attese di un teatro tutto esaurito. Massimo Ranieri regge da solo uno spettacolo sfaccettato e intenso, dopo lo straordinario successo sanremese con Gianni Morandi e Al Bano è la voce che dà corpo a una moltitudine di sentimenti. Esordisce, Massimo Ranieri, confessando ciò che lo ha guidato in tutti questi anni di carriera, cantando centinaia e centinaia di canzoni che quasi al cento per cento riguardano… l’amore. Ma cita «Shakespeare e la materia di cui sono fatti i sogni»: mai smettere di sognare. Poi comincia con una canzone… scanzonata come «Lasciami dove ti pare» di Carlo e Niccolò Verrienti, una storia d’amore che evidentemente sta per finire, ma dove si può giocare su un ritmo quasi di danza. Il pubblico, specialmente quello femminile, si fa sentire con manifestazioni d’affetto e lo aspetta sulle canzoni che hanno fatto epoca con Massimo Ranieri, a cominciare da «Vent’anni» dove tutte lo aspettano per intonare il ritornello, e naturalmente «Se bruciasse la città», nel suo trascinante coro «bruciante». Ad ogni modo, è nelle canzoni più intime che le corde e toccate dall’artista si fanno sensibili, da «Rose rosse» agli omaggi alla canzone napoletana come «Resta cu ‘mme». E poi, tutte le - bellissime – canzoni che appaiono nel nuovo disco, a partire da «Di me, di te» e «Quella porta» di Giuliano Baldassi, ancora una storia d’amore alla fine ma dove il ricordo e la tenerezza hanno un colore bruciante. Showman? Attore? Ballerino? Sicuramente Ranieri è prima di tutto cantante, ma con una forza, una resistenza che a settant’anni suonati – o meglio cantati –, anzi quasi 72, fa di lui un unicum da palcoscenico. Un talento che non passa mai di moda e che snocciola canzoni a raffica, una trentina in questa serata dove si allineano brani davvero straordinari. Dobbiamo dire che anche la sua band è veramente eccellente, con le tre vocalist e le chitarre strepitose. Capaci di passare da brani come la già citata «Se bruciasse la città» a brani «storici» della canzone napoletana, a partire da «Pigliate ‘na pastiglia», affettuoso omaggio al grande Renato Carosone. La capacità di passare da un genere all’altro, di proporre canzoni ma anche monologhi, veri pezzi di teatro popolare, rendono Massimo Ranieri davvero unico nel panorama musicale. Un artista, soprattutto, che non rinuncia alla «verità» della sua vita. Non la interpreta, la vive letteralmente sul palcoscenico. E scusate se è poco.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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