Mendeni e il suo mondo: apre «Molto Personale»

«Io occhio» di Stefano Mendeni
«Io occhio» di Stefano Mendeni
«Io occhio» di Stefano Mendeni
«Io occhio» di Stefano Mendeni

Lasciate ogni speranza voi ch’entrate. E soprattutto abbandonate ogni certezza, ogni convenzione, ogni stereotipo o barriera: accademismo, religione, anarchia scultorea... «Prometto di portarvi in un viaggio all’interno della mia visione e del mio cuore». Dopo mesi a sbattere la testa contro il muro (galeotto fu il titolo di una sua opera), Stefano Mendeni inaugura a Bienno la mostra intitolata «Molto personale», dimensione parallela in cui il suo universo trasognante avrà modo di manifestarsi apertamente e liberamente all’urlo programmatico «Ritorno ad espormi». Una dichiarazione d’intenti estetici ed esistenziali che l’eclettico artista bresciano - 35 anni, originario della Val Camonica ma da tempo accasato a Roma - esprime attraverso una collezione temporanea di sculture realizzate durante il periodo della pandemia, «in cui analizzo il legame con il martirio, con le sofferenze e il concetto di libertà». Sculture create a mano, in legno di tiglio senza elettricità, e sculture sperimentali, realizzate con materiali come cemento armato e cartilagini di rana, cui s’affianca la sezione «Reliquarium», che comprende una serie di opere fatte con ossa e oggetti appartenuti alla sua famiglia (da qui il titolo «Molto personale»). Contestualmente, il percorso espositivo nelle sale della biblioteca ingloberà anche le visioni di Linda de Zen, artista vicentina che presenterà il progetto «Porzioni». Vernissage alle 18; la mostra sarà visitabile per tutto agosto, tutti i giorni dalle 14 alle 18 (ingresso libero).•. E.Z. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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