Quando Costanzo voleva portare nel suo show il duello per la Loggia

di Gian Paolo Laffranchi
Maurizio Costanzo (1938-2023) fra Dario Fo (1926-2016) e Franca Rame (1929-2013): tre grandi figure della cultura italianaViviana BeccalossiPaolo Corsini
Maurizio Costanzo (1938-2023) fra Dario Fo (1926-2016) e Franca Rame (1929-2013): tre grandi figure della cultura italianaViviana BeccalossiPaolo Corsini
Maurizio Costanzo (1938-2023) fra Dario Fo (1926-2016) e Franca Rame (1929-2013): tre grandi figure della cultura italianaViviana BeccalossiPaolo Corsini
Maurizio Costanzo (1938-2023) fra Dario Fo (1926-2016) e Franca Rame (1929-2013): tre grandi figure della cultura italianaViviana BeccalossiPaolo Corsini

Aveva il fiuto del giornalista e il cinismo dell’umorista. Più Biagi che Mentana, un pizzico Flaiano e un po’ di più Pasquino, Maurizio Costanzo non a caso trasformò la sua idea di rotocalco in uno Show (con la S maiuscola). Un innovativo contenitore polifunzionale che resterà la sua grande eredità, al di là dei picchi toccati pure in altri ambiti dello scibile (chi può vantarsi coautore con Morricone di un capolavoro come «Se telefonando?»). Lo portò a Brescia il 16 dicembre 1985, entrando con le telecamere di Retequattro a Canton Mombello (prima volta televisiva in carcere), fra detenuti, agenti di custodia, operatori sociali e giornalisti. Ma aprì anche le porte romane del suo teatro Parioli alla brescianità. Ospitandola talvolta, pur con un incidente di percorso indipendente dalla sua volontà. Era il 2003, tempo di elezioni amministrative a Brescia proprio come adesso, e Costanzo ebbe l’idea di portare la campagna elettorale per la Loggia nella capitale. I duellanti per la carica di sindaco, Paolo Corsini e Viviana Beccalossi, dovevano essere ospiti insieme ai protagonisti delle sfide per la Regione Friuli e la Provincia di Roma. A 18 giorni dal voto, martedì 13 maggio, l’appuntamento era fissato alle 14.30 per registrare una trasmissione che sarebbe andata in onda la sera stessa. Cosa mai successa. Ufficialmente a rendere impossibile il confronto era stata la legge sulla par condicio: il timore, sopravvenuto all’ultimo, di una violazione della norma. «In realtà non andò così - rivela oggi Corsini -. La motivazione vera è che io dissi a Costanzo che non partecipavo a talk show. L’ho detto negli anni seguenti anche ad altri conduttori di altri canali. La ragione è semplice: per citare una battuta di Martinazzoli, i talk show per me sono fumisterie di oppio. Diventano tele-risse perché bisogna dare risposte di pochi secondi, mentre io credo nel valore dell’argomentazione ragionata». Una rarità, in tempi di tweet. «Anche da parlamentare mi sono ripetutamente sottratto. Accettai solo un invito di Sky TG24 per trattare della riforma costituzionale Renzi in un dibattito con Luciano Violante. Mezz’ora prima che io salissi sul taxi per raggiungere lo studio mi arrivò una telefonata da parte del conduttore: era dispiaciuto ma non poteva ospitarmi, mi disse che la segreteria di Renzi aveva posto il veto alla mia presenza. Avrebbero mandato un’altra persona. Io ero contrario a quella riforma». Quando si dice il fuoco amico. «A quel punto però nemmeno Violante volle partecipare». Sul palco del Parioli salì comunque, giovanissima, Viviana Beccalossi: «Gli sono grata. Fui invitata poco più che ventenne per affrontare il tema della prostituzione in Mandolossa in un faccia a faccia con Fausto Bertinotti. Era la mia prima volta in una tv nazionale, potevo parlare di Brescia a una grande platea. Io ero a favore della legalizzazione, ero andata vestita molto bon ton, con un abitino nero e la camicina bianca, accompagnata da quello che sarebbe diventato mio marito. Vinsi la sfida con Bertinotti che però fu non un signore, di più. Avrebbe potuto stroncarmi, fu invece gentilissimo». Come Costanzo stesso. «Conobbi una persona gradevolissima anche fuori onda. Per me era un mito, con il suo show mi ha fatto compagnia quando al liceo studiavo di notte. Essere sua ospite era un sogno che si avverava. Ero emozionatissima, mi tremavano le gambe. Fu lui a rompere il ghiaccio parlando di cani. I suoi amati bassotti, che poi sono diventati anche una mia passione».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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