Quando il ministro privilegiava il Garda

di F.MAR.
Ugo Da Como in zona di guerra il 24 luglio 1915
Ugo Da Como in zona di guerra il 24 luglio 1915
Ugo Da Como in zona di guerra il 24 luglio 1915
Ugo Da Como in zona di guerra il 24 luglio 1915

Lo storico calcinatese Mauro Pellegrini dedica una monografia a «Ugo Da Como e la grande guerra» (192 pagine, 10 euro). Un volume che - uscito per i tipi della omonima Fondazione - si sofferma sui fenomeni di «clientelismo e raccomandazioni nel collegio elettorale di Lonato (1914-1919)», come recita il sottotitolo. Collaboratore di diversi istituti di cultura in Italia e all'estero, l'autore analizza dettagliatamente l'azione dispiegata dall'onorevole (che fu «ministro per l'assistenza militare e le pensioni di guerra» nel periodo postbellico) attraverso la sua influenza politica e clientelare in favore del proprio collegio d'elezione, quello di Lonato, durante il primo conflitto mondiale. PER FARLO ha consultato l'imponente archivio inesplorato del parlamentare, nella sua biblioteca ospitata a Lonato del Garda nella Casa del Podestà: valutando fascicolo per fascicolo le decine di migliaia di raccomandazioni contenute e scandagliando i percorsi, le dinamiche, le interazioni di quel periodo cruciale dell'Italia liberale, dimostra che allora le pratiche clientelari risultavano così rilevanti da apparire per sistematicità non come patologie delle relazioni sociali, ma elementi fisiologici e imprescindibili del sistema politico. Attraverso il punto di osservazione privilegiato di uno degli uomini politici italiani più in vista in quel periodo, Pellegrini svela l'avviluppato intreccio di relazioni funzionali tra società e potere, spiegando come la guerra fosse sistematicamente divenuta un'opportunità dalla quale trarre profitto ad ogni costo. Leggendo quest'opera si consolida la consapevolezza che le tensioni della società civile durante gli anni di quell'immane carneficina militare non fecero altro che acuire le disparità economiche e le divaricazioni di classe preesistenti all'interno delle comunità civili, costituendo i prodromi dell'evoluzione politica e sociale dei nefasti anni che seguirono. •

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