UN SUCCESSO

A Sirmione «Stravaganze» magiche tra le Grotte di Catullo.

di Alessandro Gatta
Le Stravaganze Imperiali di Mai Museum hanno animato le Grotte di Catullo tra giugno e luglio: opere d’arte, giochi di luce, dj set, invenzioni gourmetL’evento 2022 ha trovato spazio su telegiornali, siti e social italiani ed esteri
Le Stravaganze Imperiali di Mai Museum hanno animato le Grotte di Catullo tra giugno e luglio: opere d’arte, giochi di luce, dj set, invenzioni gourmetL’evento 2022 ha trovato spazio su telegiornali, siti e social italiani ed esteri
Le Stravaganze Imperiali di Mai Museum hanno animato le Grotte di Catullo tra giugno e luglio: opere d’arte, giochi di luce, dj set, invenzioni gourmetL’evento 2022 ha trovato spazio su telegiornali, siti e social italiani ed esteri
Le Stravaganze Imperiali di Mai Museum hanno animato le Grotte di Catullo tra giugno e luglio: opere d’arte, giochi di luce, dj set, invenzioni gourmetL’evento 2022 ha trovato spazio su telegiornali, siti e social italiani ed esteri

Non servono altre parole: una festa straordinaria. La semantica prima della matematica, almeno per ora, in attesa di dare i numeri con un report coi fiocchi: tempo di bilanci per le Stravaganze Imperiali, l’evento cult dell'estate gardesana (griffato Mai Museum) che per 36 serate tra giugno e luglio ha illuminato le Grotte di Catullo, a Sirmione, di luce mai vista.

Missione compiuta: centinaia di persone ogni sera hanno vissuto (e raccontato) l'esperienza dell'arte immersiva, con il pubblico stesso come attore protagonista. Per vedere, ascoltare e appunto interpretare le 8 maxi-installazioni di Vera Uberti, guest artist David LaChapelle, in un cammino accompagnato da un'infinita serie di interpreti, ognuno a modo suo, come chef Andrea Mainardi e la Spirito Cocktails, Furio Valitutti, Alfredo Corni, Stefano Mazzanti, Simone Salamanca, i Giochi di Luce, il Polo museale della Lombardia, le stesse Grotte di Catullo, e ci perdoni chi è stato dimenticato, non è stato meno importante, anzi.

L'ultimo (purtroppo) weekend si è concluso domenica con un bagno di folla, anticipato sabato dal primo dj set di sempre (featuring Area Docks) negli spazi delle Grotte, che già aveva ospitato eventi e concerti, ma mai un progetto di questo genere, di questa stazza, di questo impatto. Sono stati snodati chilometri di cavi, installate opere e posizionati schermi e luci, ma senza piantare un solo chiodo: la massima forma di rispetto per una location millenaria, unica al mondo. «Una festa straordinaria - ribadisce Daniele Alberti, ad di Mai Museum - in cui l'arte immersiva ha fatto quello che deve, e cioè parlare al pubblico e coinvolgerlo, così che chiunque sia passato abbia vissuto e ridisegnato l'esperienza alla propria maniera. È stato un lungo viaggio, come un treno in corsa che ha accolto tantissimi viaggiatori: testimonianze diverse ma legate dal fil rouge delle Stravaganze. Notti magiche, come ai Mondiali e agli Europei».

Un viaggio vero, un evento «sartoriale» che ha saputo evolversi, anche ascoltando le richieste e i suggerimenti del pubblico: dalle Top Experience all'ingresso «promo» della seconda fase, per accogliere i più giovani. È nato perfino un «turismo delle Stravaganze»: non solo i vacanzieri già gardesani, gli autoctoni o i bresciani e quelli dei dintorni, ma gente che è arrivata da tutta Italia (e oltre) solo per visitare la mostra e vedere le Grotte. «Ci siamo sentiti a casa - continua Alberti -: una casa accogliente, calda e sensuale, in cui abbiamo potuto ammirare la luna rosa, la luna piena, le stelle, il vento e le nuvole, i tramonti. Abbiamo visto l'estate arrivare, ora sta cominciando ad andar via: questo doveva essere, questo è stato». Replicato e amplificato il successo di Alice in Wonder(is)land, il primo evento gardesano (nel 2021) di Mai Museum. Sirmione e le sue Grotte sono stati raccontati ovunque, riviste di settore e quotidiani, telegiornali e radio, ovunque online, non solo sui canali ufficiali ma anche e soprattutto sui social, tra hashtag e influencer, stories e selfie a volontà.

L'abitudine a non fermarsi, mai: «Stiamo già pensando al 2023 - chiosa Alberti - e riflettendo su temi e spazi, su cui abbiamo diverse sollecitazioni». Ma cosa lasciano le Stravaganze? «Un'esperienza irripetibile, una percezione differente. Ho visto persone che conoscevo da una vita, e con cui ho parlato come fossimo vecchi amici, ma allo stesso tempo come se ci conoscessimo per la prima volta». •.

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